In questa guida spieghiamo quale risulta essere il preavviso da rispettare per le dimissioni.
Nonostante il periodo di crisi spinga a mantenersi saldi al proprio posto di lavoro, possono presentarsi dei casi in cui si sceglie di lasciarlo. A questo punto, dunque, vediamo quali sono i modi e i tempi giusti per inoltrare questa richiesta al proprio datore di lavoro. Si tratta di un interrogativo importante, visto che, in caso di mancato preavviso, si rischia di incorrere anche in sanzioni economiche come una decurtazione importante dal proprio stipendio.
Iniziamo con il dire che non è certo possibile lasciare la propria occupazione senza darne notizia. Questo si deve al semplice fatto che il contratto di lavoro è un patto sottoscritto da tutte e due le parti. Dunque, per essere sciolto, c’è bisogno della presenza e dell’intervento di entrambi. I tempi e i modi per effettuare le dimissioni sono enunciati all’interno dell’articolo 2118 del Codice Civile. In pratica, dunque, è obbligatorio rispettare un periodo di preavviso. Con questo si intende il tempo successivo alla presentazione della domanda di dimissioni in cui si continuano a svolgere i propri compiti lavorativi. Per quanto riguarda, poi, la forma utilizzata per il preavviso, questa prevede una comunicazione scritta attraverso una lettera da consegnare in duplice copia. A questo punto, però, sorge un interrogativo necessario, ossia quanti giorni esatti bisogna rispettare di preavviso per non incorrere in sanzioni economiche. In questo caso non esiste una risposta unica, perché molto dipende da fattori variabili come il tipo di contratto stipulato, il livello di inquadramento, l’anzianità di servizio e la qualifica.
Vediamo più nel dettaglio le regole per i vari tipi di contratto.
Iniziamo dal contratto metalmeccanici.
Possiamo dividere i lavoratori in tre gruppi, quelli con un’anzianità di servizio fino a 5 anni, da 5 anni compiuti a 10 anni, oltre i 10 anni.
Per i lavoratori che hanno una anzianità di servizio fino a 5 anni compiuti, i termini di preavviso saranno di 2 mesi per sesta e settima categoria professionale, 1 mese e 15 giorni per quarta e quinta categoria professionale, 10 giorni per seconda e terza categoria professionale, 7 giorni per la prima categoria professionale.
Per i lavoratori che hanno una anzianità di servizio da 5 anni compiuti e fino a 10 anni compiuti, i termini di preavviso saranno di 2 mesi per sesta e settima categoria professionale, 2 mesi per quarta e quinta categoria professionale, 20 giorni per seconda e terza categoria professionale, 15 giorni per la prima categoria professionale.
Infine i lavoratori che hanno una anzianità di servizio oltre 10 anni compiuti, i termini di preavviso saranno di 4 mesi per sesta e settima categoria professionale, 2 mesi e 15 giorni per quarta e quinta categoria professionale, 1 mese per seconda e terza categoria professionale, 20 giorni per la prima categoria professionale.
Passiamo al contratto commercio.
Per i lavoratori che hanno una anzianità di servizio fino a 5 anni compiuti, i termini di preavviso saranno di 60 giorni di calendario per Quadri e I Livello, 30 giorni di calendario per II e III Livello, 20 giorni di calendario per IV e V Livello, 15 giorni di calendario per VI e VII Livello.
Per i lavoratori che hanno una anzianità di servizio da 5 anni compiuti e fino a 10 anni compiuti, i termini di preavviso saranno di 90 giorni di calendario per Quadri e I Livello, 45 giorni di calendario per II e III Livello, 30 giorni di calendario per IV e V Livello, 30 giorni di calendario per VI e VII Livello.
Infine per i lavoratori che hanno una anzianità di servizio oltre 10 anni compiuti, i termini di preavviso saranno di 120 giorni di calendario per Quadri e I Livello, 60 giorni di calendario per II e III Livello, 45 giorni di calendario per IV e V Livello, 20 giorni di calendario per VI e VII Livello.
Vediamo poi il contratto servizi.
Per i lavoratori che hanno una anzianità di servizio fino a 5 anni compiuti, i termini di preavviso saranno di 45 giorni di calendario per Quadri e I Livello, 20 giorni di calendario per II e III Livello, 15 giorni di calendario per IV e V Livello, 10 giorni di calendario per VI e VII Livello, 30 giorni di calendario per Operatori di Vendita.
Per i lavoratori che hanno una anzianità di servizio da 5 anni compiuti e fino a 10 anni compiuti, i termini di preavviso saranno di 60 giorni di calendario per Quadri e I Livello, 30 giorni di calendario per II e III Livello, 20 giorni di calendario per IV e V Livello, 15 giorni di calendario per VI e VII Livello, 45 giorni di calendario per Operatori di Vendita.
Infine per i lavoratori che hanno una anzianità di servizio oltre 10 anni compiuti, i termini di preavviso saranno di 90 giorni di calendario per Quadri e I Livello, 45 giorni di calendario per II e III Livello, 30 giorni di calendario per IV e V Livello, 15 giorni di calendario per VI e VII Livello, 60 giorni di calendario per Operatori di Vendita.
Diverse sono le norme che regolano le dimissioni relative a un contratto a tempo determinato. In questo caso, infatti, non è previsto il recesso anticipato e, quindi, nemmeno il preavviso. Questo significa che il rapporto di lavoro può concludersi prima della data di scadenza del contratto solo nel caso in cui le parti si siano accordate su questo particolare o in caso di recesso per giusta causa. Traducendo tutto a livello economico, se il lavoratore decide di presentare dimissioni, ovviamente senza giusta causa, il suo datore di lavoro potrà richiede un risarcimento economico pari all’intero periodo che manca alla fine del contratto. L’elemento a cui appigliarsi è la possibilità di recesso del contratto di lavoro in caso di accordo tra le parti. A questo punto, dunque, se proprio si desidera recedere il rapporto di lavoro, ci si deve incontrare a metà strada con il proprio datore di lavoro. In caso contrario non rimane che attendere il termine naturale del contratto.
Ovviamente, in caso di dimissioni per giusta causa o di risoluzione consensuale non si prevede un preavviso. Concludiamo la guida facendo attenzione a un particolare non trascurabile. In molti, infatti, potrebbero pensare di trascorrere il tempo di preavviso utilizzando le ferie. In realtà questo non è assolutamente previsto dal codice civile riguardante la regolamentazione dei contratti di lavoro. Detto questo, dunque, il lavoratore dovrebbe comunque ritornare al suo posto e, da qual momento, fare passare il tempo stabilito dal contratto.
Ancora una volta, dunque, ricordiamo che dare le proprie dimissioni non è affatto una scelta personale, ma contempla una serie di norme precise che non è possibile ignorare. Come spesso ci viene ricordato, infatti, la legge non ammette ignoranza e, nel caso di un errore per non conoscenza, si viene comunque sottoposti a sanzione. Per quanto riguarda, poi, questa precisa tematica, tenete in considerazione che la pena prevista è essenzialmente economica. Tenendo in considerazione lo stipendio base percepito, in caso di dimissioni senza preavviso si chiederà un risarcimento equivalente al periodo di preavviso non rispettato. Si parla, più tecnicamente, d’indennità di mancato preavviso. Dunque, fate attenzione e munitevi di Codice Civile. Oppure, in caso di difficoltà, fatevi consigliare da un avvocato specializzato in questioni di lavoro.