L’ISF – Informatore Scientifico del Farmaco presenta i nuovi prodotti farmaceutici agli operatori sanitari (medici, veterinari, farmacisti) autorizzati a prescriverli o dispensarli, illustrandone le caratteristiche, le proprietà, le componenti e le controindicazioni per favorirne un uso corretto e razionale. La pubblicità che le aziende farmaceutiche svolgono attraverso l’informatore scientifico deve essere obiettiva; è vietato, dunque, esagerare le proprietà dei prodotti farmaceutici o indurre in inganno il destinatario, secondo quanto stabilito dall’articolo 31 della Legge n. 833 del 1978.
L’informatore provvede a consegnare ai medici materiale cartaceo di informazione scientifica, campioni gratuiti e prospetti con le caratteristiche dei nuovi prodotti; ai farmacisti fornisce anche informazioni dettagliate sui medicinali vendibili senza prescrizione medica (cosiddetti da banco), che consentono di consigliare il cliente sulle modalità migliori di utilizzazione dei singoli prodotti.
Inoltre, è compito degli informatori riferire all’Istituto Superiore di Sanità eventuali segnalazioni raccolte dagli operatori sanitari sugli effetti terapeutici e collaterali dei farmaci. A questo proposito si veda l’articolo 129 del Decreto Legislativo n. 219 del 2006, che tratta proprio del sistema nazionale di farmacovigilanza che fa capo all’AIFA – Agenzia Italiana del Farmaco.
Formazione
Per intraprendere la professione di informatore scientifico è necessario conseguire la laurea di primo livello in Informazione scientifica sul farmaco, appartenente alla Classe L29 – Lauree in scienze e tecnologie farmaceutiche. L’accesso al corso di studi è libero: è sufficiente essere in possesso di un diploma di scuola secondaria di secondo grado. Non si deve superare un test di ammissione, anche se le singole facoltà possono riservarsi di deliberare in merito.
La frequenza è obbligatoria ed è previsto un periodo di tirocinio professionale da svolgersi durante il terzo anno presso industrie farmaceutiche e di prodotti per la salute, Aziende Sanitarie Locali, servizi farmaceutici territoriali e ospedalieri sia pubblici sia privati.
Il corso è attivato presso la Facoltà di Farmacia di molte università italiane. Per maggiori informazioni sui corsi di laurea attivati presso gli atenei italiani consultare il sito del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
Dopo aver conseguito la laurea di primo livello, è possibile proseguire con gli studi in ambito universitario, frequentando un corso di laurea magistrale nel medesimo ambito.
Il Ministero della Salute con il Decreto Legislativo 3 agosto 2007 ha individuato altre classi di laurea che permettono di svolgere l’attività di informatore scientifico:
-LM09 – Lauree magistrali in biotecnologie mediche, veterinarie e farmaceutiche
-LM60 – Lauree magistrali in scienze della natura
-L02 – Lauree in biotecnologie.
Accesso alla professione
La professione di informatore scientifico non è regolamentata per legge; pertanto non esiste un albo a cui iscriversi. Per poterla esercitare è sufficiente essere in possesso della relativa laurea di primo livello, che ha anche funzione abilitante.
Al momento dell’assunzione presso un’azienda farmaceutica, inoltre, l’informatore scientifico deve frequentare un approfondito corso di formazione aziendale, al fine di conoscere tutte le caratteristiche delle specialità medicinali prodotte dall’azienda per la quale opera e di acquisire così la competenza necessaria allo svolgimento della sua professione.
Corsi di aggiornamento professionale vengono organizzati anche dalle sezioni provinciali dell’AIISF – Associazione Italiana Informatori Scientifici del Farmaco.
L’informatore può svolgere la propria attività in qualità dipendente (contratto collettivo dell’industria chimica) o essere inquadrato come agente di commercio; in questo caso, percepisce una percentuale sul fatturato, oltre a eventuali incentivi.