Il sogno di diventare giornalista affascina moltissimi giovani, si tratta di una professione che permette di seguire le proprie passioni, a volte viaggiando per il mondo, altre volte viaggiando virtualmente nella storia o nella cultura, o nella cronaca, ma sempre comunque con un’ottica di servizio verso il lettore, che è poi chi davvero giudica il lavoro di un giornalista.
Il giornalista è un libero professionista che, ai sensi della Legge sulla Stampa del 1963, deve essere iscritto all’Ordine dei Giornalisti. Vediamo dunque come diventare giornalista e ottenere l’iscrizione all’Ordine dei Giornalisti, per intraprendere così questa straordinaria professione.
Prima di tutto si deve definire se l’attività di giornalismo è svolta in modo saltuario o professionale, nel caso in cui venga svolta in modo saltuario, o in affiancamento a altre attività professionali, allora si dovrà richiedere l’iscrizione all’albo dei giornalisti in qualità di pubblicista. Il pubblicista, infatti, è quel giornalista che nonostante abbia altri lavori, esercita attività giornalistica occasionale e retribuita. Risulta essere necessario, al fine di ottenere tale iscrizione, che l’attività venga svolta in testate giornalistiche o riviste che siano regolarmente iscritte presso il Tribunale regionale di competenza e sottoposte, quindi, alla direzione di un giornalista, che a sua volta potrà essere pubblicista o professionista, che certificherà all’ordine l’attività svolta. Non solo, è necessario che l’attività che l’aspirante giornalista svolge sia retribuita, ovvero che riceva una remunerazione per ogni articolo scritto oppure una remunerazione al termine del lavoro. Se, nell’arco di due anni si scrivono almeno 65 articoli retribuiti, si può chiedere l’iscrizione all’albo dei giornalisti, sezione dei pubblicisti e così svolgere la professione di giornalista in modo professionale.
Se invece è vostra intenzione diventare un giornalista professionista, quindi operare nelle redazioni di giornali e periodici, allora le cose si complicano. In questo caso, infatti, è richiesto un periodo di tirocinio e il superamento di un esame di abilitazione a carattere nazionale. Prima di tutto, partiamo dal praticantato, per diventare un giornalista professionista dovrete svolgere un periodo di praticantato della durata minima di 18 mesi. Nel corso di questo periodo lavorerete presso la redazione di un giornale vero e proprio e avrete modo di imparare come si svolge realmente sul campo questa professione. L’aspirante giornalista dovrà avere compiuto il diciottesimo anno di età e essere assunto con contratto di praticantato. In alternativa al quotidiano, è possibile svolgere il praticantato anche nella redazione giornalistica di una televisione o di una radio. Si ritiene equivalente anche l’attività prestata presso un’agenzia di stampa quotidiana a condizione che questa abbia diffusione nazionale e possieda una redazione composta da almeno quattro giornalisti professionisti con qualifica di redattori ordinari, si considera equivalente anche l’attività prestata presso un periodico, sempre a diffusione nazionale, che possieda una redazione composta da almeno sei giornalisti professionisti anche in questo caso con qualifica di redattori ordinari. Al termine del periodo di praticantato, che non dovrà mai superare i tre anni, il direttore responsabile della testata giornalistica rilascerà una dichiarazione, da presentare all’Ordine dei Giornalisti, che servirà per l’iscrizione all’esame professionale presso il Consiglio Nazionale dell’Ordine di Roma.
Va detto però che il solo tirocinio non è sufficiente per l’iscrizione all’esame professionale, si deve anche allegare un attestato che dimostri la frequentazione di un corso di formazione, che può essere tenuto anche a distanza, della durata minima di 45 ore, promosso dal Consiglio Nazionale o dai Consigli Regionali dell’Ordine.
In alternativa al periodo di tirocinio è possibile anche frequentare una scuola di formazione per giornalisti che sia riconosciuta dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti. In Italia esistono diverse scuole riconosciute presso le quali si può studiare e così evitare il praticantato. Va detto, però, che se il praticantato è una soluzione che non prevede costi, e nel corso della quale si riceve uno stipendio minimo, le scuole di giornalismo sono generalmente piuttosto costose. Si tratta di vere e proprie scuole di formazione, con corsi sia al mattino che al pomeriggio, dove si alternano lezioni pratiche e lezioni teoriche, inclusi anche periodi di stage presso redazioni di giornali, quotidiani, radio, televisioni, riviste o siti online. Va aggiunto inoltre che, oltre l’alto costo, le scuole di formazione sono a numero chiuso e quindi prevedono il superamento di test per l’ammissione, cosa invece che con il tirocinio si può evitare.
Rimane chiaro che un’adeguata preparazione accademica agevolerà per il superamento dell’esame di ammissione alla professione di giornalista professionista e che, a sua volta, l’avere superato l’esame non significa avere il posto di lavoro garantito. Come tutte le libere professioni saranno poi le capacità individuali di ogni persona, la sua voglia di fare e la tenacia a fare la differenza e a permettere di essere assunti nella redazione di un quotidiano a tiratura nazionale, piuttosto che di un giornale, radio, televisione, rivista o sito.