In questa guida spieghiamo come aprire un campeggio.
Gli ambienti chiusi di un ufficio, le scrivanie e i telefoni che squillano non fanno proprio per voi. In un luogo del genere vi sentite quasi soffocare e, presi da incredibile frenesia, avete solamente voglia di fuggire via. Questo significa che lavorare come impiegato non fa certo per voi e, piuttosto, avete bisogno di un’attività da svolgere all’aria aperta e, possibilmente, a costante contatto con le persone. Una soluzione giusta potrebbe essere l’apertura di un campeggio, dove lavorare intensamente, ma sempre con un grande senso di serenità. Ovviamente non tutto è perfetto e non ci si deve illudere che, per il semplice fatto di non dovere rispondere a un capoufficio, gli impegni siano minori. In effetti, aprire e gestire un campeggio richiede impegno e dedizione per rendere perfetta la vacanza dei propri ospiti e offrire un ambiente accogliente.
Detto questo, il primo passo da compiere riguarda la scelta della zona e la sua grandezza. Il secondo elemento, in particolare, varia in base alle dimensioni che si intendono dare al proprio campeggio. Prima di procedere a qualsiasi scelta, però, riflettete su un particolare, una struttura dalle dimensioni molto vaste non garantisce immediatamente successo e entrate enormi. Al contrario, un campeggio dalle proporzioni ridotte, può essere gestito e controllato in ogni aspetto con grande attenzione, trasformando il proprio spazio in un fiore all’occhiello per gli appassionati delle vacanze all’aperto. A questo punto, poi, non rimane che decidere se acquistare il terreno necessario o prenderlo in affitto per poi munirlo di tutti gli elementi necessari e gestirlo. Il terreno, infatti, nonostante rappresenti il primo passo necessario per avviare l’attività, rappresenta solamente l’aspetto iniziale. L’impegno maggiore, infatti, è rappresentato soprattutto dall’allestimento delle comodità necessarie come i bagni, le docce, le zone ristoro e l’angolo giochi per i più piccoli. Per non parlare, ovviamente, della fornitura di luce e acqua.
Ovviamente, per realizzare tutto questo è necessario chiedere dei permessi burocratici specifici. Si parte, in modo particolare, proprio dal terreno prescelto. Per comprendere se l’area può essere adibita a camping, infatti, è necessario recarsi all’ufficio competente del Comune. Qui si dovrà consultare il piano regolatore e assicurarsi di avere i requisiti giusti. Fatto questo, poi, si deve presentare una domanda al Comune per poter allestire il camping di tutto l’occorrente. Ma le attività burocratiche non sono certo finite qua. Infatti, ogni singolo impianto da inserire nella struttura deve essere considerati idonei, soprattutto nel rispetto delle norme igieniche. A questo punto, svolto tutto questo, il Comune assegnerà al campeggio una serie di stelle, più o meno come avviene anche per gli alberghi, rilasciando anche un’autorizzazione che dovrà essere rinnovata tutti gli anni dopo attenti controlli.
Per quanto riguarda i requisiti professionali, aprire un campeggio non richiede certo una preparazione specifica. Nonostante questo, però, si consiglia comunque di avare una buona cultura personale, oltre che una conoscenza basica della materia turistica. Elemento indispensabile, invece, è la conoscenza di almeno due lingue straniere. Ovviamente non è richiesto un approfondimento accademico o degno di un madre lingua, ma è più che sufficiente una padronanza media per riuscire a fare fronte alle richieste di tutti gli ospiti. Considerate, infatti, che gli stranieri, in modo particolare gli europei, sono abituati a organizzare vacanze in campeggio con tutta la famiglia. Da qui, dunque, la necessità di comunicare in modo appropriato. Altro aspetto fondamentale, poi, è la conoscenza del territorio dove si trova la struttura. Questo, infatti, aiuterà a rendere il servizio ancora più completo, indirizzando gli ospiti verso zone e attrazioni precise, secondo le loro richieste o le necessità. Alla fine, dunque, le caratteristiche sono più o meno le stesse richieste per qualsiasi buona struttura alberghiera.
Come qualsiasi hotel, se non di più, il camping ha bisogno di molta manutenzione. Dunque, è impossibile pensare di gestire in solitudine la struttura o con un apporto unicamente famigliare. Risulta essere consigliato, invece, avvalersi dell’aiuto di collaboratori preparati e efficienti, soprattutto per quanto riguarda l’aspetto tecnico. Gli inconvenienti e i guasti all’interno di un campeggio possono essere all’ordine del giorno, per questo motivo indispensabile sarà un tutto fare, oltrea un giardiniere per mantenere in ordine l’aspetto esteriore, e la figura professionale di un bagnino, nel caso abbiate deciso di arricchire il tutto di una piscina. Per chi si trova dall’altra parte, invece, ossia per i futuri vacanzieri, programmare un periodo di ferie in campeggio può essere una soluzione perfetta che accomuna senso dell’avventura, spese contenute e la scoperta di luoghi nuovi. Un altro elemento a favore di questo tipo di vacanza, poi, è l’alto livello di socialità poiché, la vicinanza delle tende e la condivisione di alcuni luoghi comuni, spingono a nuove conoscenze. A goderne, in modo particolare, sono i ragazzi e i più piccoli che, liberi dal controllo dei propri genitori possono esplorare e fare nuove amicizie.