In questa guida spieghiamo come aprire un Bed and Breakfast.
Se siete venuti in possesso di una somma notevole o di un immobile di grande o media metratura ma non avete idea di cosa fare per renderlo produttiv, visto che oggi affittare un appartamento può comportare il rischio di una svalutazione, una soluzione ottima potrebbe essere quella di creare un Bed andBreakfast. Soprattutto se la casa in questione ha il doppio privilegio di trovarsi in una città turistica e in una zona mediamente centrale. Ovviamente l’idea di aprire un’attività del genere può essere valida e vantaggiosa anche per chi non parte già con i presupposti descritti all’inizio di questo articolo. In questo caso, infatti, si dovrà richiedere un prestito per avviare la propria impresa e, allo stesso tempo, lanciarsi alla ricerca della posizione adatta.
Cerchiamo di capire perché i Bed and Breakfast hanno ottenuto, anno dopo anno, tanto favore da parte degli addetti ai lavori e degli stessi turisti. Sicuramente il motivo principale è la facilità di gestione rispetto a un classico hotel, ad esempio. Oltre a essere caratterizzato da una struttura più contenuta, è controllabile senza troppa fatica e, fatte delle dovute differenze, non si occupa di fornire servizi extra come i pasti. Il secondo elemento positivo, questa volta dal punto di vista del turista, è il vantaggio economico offerto da queste strutture. Detto questo, iniziamo con vedere, passo dopo passo, cosa si deve fare per aprire un’attività del genere.
Iniziamo con il dire che il Bed and Breakfast è disciplinato giuridicamente attraverso la Legge quadro 29 marzo 2001, n. 135, anche detta Riforma della legislazione nazionale del turismo. Questa non fa altro che rimettere la regolamentazione di tutti i servizi ricettivi all’autonomia legislativa delle Regioni. Questo significa che, se volete aprire un Bed and Breakfast, bisogna necessariamente consultare le leggi regionali di settore o i regolamenti comunali specifici. Ciascuna Regione, infatti, ha dato attuazione al disposto nazionale, fornendo una disciplina specifica.
A questo punto, dopo avere consultato la legge regionale che regola la creazione di questi tipi di strutture, è necessario recarsi presso lo Sportello Unico delle Attività Produttive, SUAP, del comune di appartenenza. Lo sportello rappresenta uno strumento che ha il compito di semplificare le fasi amministrative. Per questo motivo il suo scopo è di coordinare tutti gli adempimenti richiesti per la creazione di imprese, proprio per snellire e semplificare, quanto più possibile, tutti i rapporti tra la Pubblica amministrazione ed i cittadini.
Vediamo come procedere, però, nella pratica. Molto semplicemente basta recarsi allo sportello oppure accedere a Internet. In entrambi i casi sarà possibile ritirare la modulistica necessaria per presentare la Segnalazione certificata di inizio attività, SCIA, introdotta dalla Legge del 30 luglio 2010 n. 122, con cui è stato sostituito la Denuncia di inizio attività, DIA. Vediamo cosa ci riferiamo, però, quando pariamo di SCIA. Con questa sigla si identifica un’autocertificazione, dichiarazione sostitutiva di certificazione e atto di notorietà, che sostituisce ogni atto di autorizzazione, licenza, concessione non costitutiva e permesso. In questa lista bisogna aggiungere anche le domande per le iscrizioni in albi o ruoli richieste per l’esercizio di una attività imprenditoriale, commerciale o artigianale.
Questo è uno strumento particolarmente vantaggioso, soprattutto per l’immediatezza con cui si determina l’apertura dell’attività. In sostanza, vuol dire che non sarà più necessario attendere i 30 giorni previsti in precedenza. Infatti l’Amministrazione Pubblica dovrà accertare, entro 60 giorni dal ricevimento, il possesso e la veridicità dei requisiti dichiarati ed eventualmente adottare i dovuti provvedimenti per vietare la prosecuzione dell’attività oppure imporre una sanzione a colui chi ha sottoscritto una dichiarazione falsa.
Ovviamente alla SCIA devono essere allegati alcuni documenti necessari per il completamento della pratica. Stiamo parlando, ad esempio, della planimetria dell’abitazione, il contratto di proprietà o di affitto e la polizza assicurazione responsabilità civile a favore dei clienti. Gli allegati possono però cambiare da Regione a Regione. Quindi è bene informarsi con molta attenzione prima di presentare la propria domanda per evitare di dover tornare più di una volta e impiegare inutilmente il proprio tempo. Per finire, l’ultimo passo procedurale da compiere riguarda l’avvio delle pratiche, che sono gestite dalle A.A.P.I.T. o dagli Uffici Turistici locali. Questi si occupano della classificazione della struttura e della comunicazione degli ospiti alle Autorità di Pubblica Sicurezza.
Svolte queste pratiche amministrative, ora è il momento di concentrare l’attenzione sull’immobile e su alcune caratteristiche che non possono assolutamente mancare.
Gli immobili utilizzati per il bed and breakfast devono essere in regola con i requisiti urbanistico edilizi, igienici e di sicurezza prescritti per le abitazioni. Può avere da tre a sei camere per un massimo di venti posti letto. Gli ospiti devono potere accedere alla propria stanza senza attraversare altre camere da letto o servizi destinati alla famiglia o a altri ospiti. I bagni devono offrire i servizi minimi e, almeno uno dei servizi presente in casa, deve essere a uso esclusivo degli ospiti se si supera un certo numero di ospiti i di camere. Per finire, uno sguardo alla pulizia. Questa deve essere quotidiana, mentre il cambio di biancheria può avvenire con cadenza diversa.