In questa guida spieghiamo come aprire un autolavaggio.
In un periodo di grandi crisi economica, il problema del lavoro è al centro di discussioni e riflessioni personali. Per questo motivo, in assenza di un mercato aperto e florido, sempre più spesso si pensa di aprire un’attività privata, investendo sulle proprie capacità e sula propria creatività. In questo articolo vi guideremo nelle diverse fasi necessarie per l’avviamento di un autolavaggio self service che, anche se richiede un investimento iniziale, potrebbe portare a un guadagno interessante.
La prima domanda a cui vogliamo rispondere è relativa ai vantaggi presenti nell’aprire un autolavaggio. Iniziamo con il dire che questo business nasce in Svizzera negli anni sessanta, presentandosi come vaste zone suddivise in pratici box attrezzati, in cui il cliente può recarsi scegliendo quanto, come e quando lavare la propria autovettura. Oggi la sostanza non è certo cambiata e il successo di questa impresa si basa, fondamentalmente, sulla sintonia che si crea tra le necessità degli automobilisti e i servizi offerti dall’autolavaggio self service. In sostanza, in queste zone attrezzate i clienti possono decidere di lavare la propria automobile in completa autonomia, senza limiti di tempo, visto che gli autolavaggi di regola sono aperti ventiquattro ore al giorno. Inoltre, le lance sono di facile utilizzo e permettono di portare a casa la propria macchina lucida e pulita con solo quattro o cinque gettoni.
Un elemento positivo, che non deve essere sottovalutato da chi ha deciso di imbarcarsi in questa avventura imprenditoriale, è la facilità di gestione amministrativa, pratica e veloce proprio come l’utilizzo del self service. La procedura automatizzata dell’impianto, infatti, consente di cancellare dal bilancio la voce di costo legata al personale dipendente e le spese di gestione sono sostanzialmente limitate al consumo idrico e energetico. Anche la presenza del titolare è un elemento che non è obbligatorio. Non è richiesto, infatti, un impegno costante. Sarà più che sufficiente visitare la propria impresa con delle scadenze periodiche per prestare all’impianto gli interventi di ordinaria manutenzione e per scaricare le gettoniere.
Ma arriviamo al punto centrale, anche considerata la nota dolente di un percorso che, fino a questo momento, non ha presentato problemi pratico. Stiamo parlando dell’investimento economico che, a essere sinceri, non è di poco rilievo. Quindi, ecco arrivato il momento di parlare di soldi. Iniziamo con il dire che il costo di avviamento varia a secondo di quanti box si ha intenzione di allestire. Possiamo dire che, per avviare un autolavaggio self service con 2 box, si dovrà essere in grado di investire una somma che può variare dai 120000 ai 150000 euro. Per un calcolo più preciso dei costi è possibile vedere questa guida su come aprire un autolavaggio su Tuaimpresa.net. Ma, le spese iniziali, non sono certo finite.
Infatti bisogna avere in mente che, alla cifra indicata, si deve aggiungere la quota di capitale necessaria per l’acquisto o la locazione del terreno, il quale dovrà essere almeno almeno di 1 ettaro di terra, sostenere tutte le spese necessarie per rendere l’impianto funzionante, e effettuare l’adeguamento degli impianti secondo le vigenti disposizioni di legge.
A questo punto, se non vi siete fatti spaventare e considerate ancora fattibile la realizzazione di questo progetto, è la volta di affrontare la procedura burocratica da seguire per rendere finalmente operativa la vostra attività. Per prima cosa, si dovrà prestare un’attenzione particolare alla procedura per l’ottenimento delle varie autorizzazioni necessarie. Ma andiamo con ordine, senza creare inutile confusione. Il primo passo, ovviamente, è rappresentato dalla richiesta dell’apertura della partita Iva. Fatto questo, il futuro imprenditore dovrà richiedere e ottenere una serie di autorizzazioni. Nello specifico stiamo parlando della certificazione tecnica che attesti la conformità degli impianti, l’autorizzazione allo scarico delle acque reflue e, per finire, la certificazione di conformità per quanto concerne le emissioni acustiche. Nel caso vi sentiste già bloccati da tutti questi passaggi burocratici, non fatevi spaventare e non demordete. Tutto può essere facilmente risolto affidandovi all’esperienza di un commercialista di fiducia.
Un particolare, però, su cui bisogna intervenire in prima persona, è l’individuazione della zona migliore per aprire il proprio autolavaggio. Per portare a termine la scelta migliore, bisogna tenere conto di due elementi. Il primo sono le esigenze dell’eventuale clientela, mentre il secondo è la presenza di eventuali attività dello stesso tipo nelle vicinanze. Secondo alcuni studi, una zona periferica non ancora provvista del servizio e collegata con le grandi metropoli circostanti, potrebbe essere un’opzione valida. Infatti, a differenza della grande città, la periferia può offrire più terreni di ampia metratura da acquistare o prendere in affitto a prezzi vantaggiosi. Inoltre la vicinanza ai centri abitati offre al cliente la possibilità di raggiungere l’autolavaggio in modo pratico e veloce. Altro elemento da non sottovalutare, inoltre, è l’assenza di una concorrenza diretta. In questo modo l’attività avrà la possibilità di inserirsi nel mercato locale senza troppe difficoltà.
Anche il territorio cittadino ha i suoi vantaggi, soprattutto se vengono scelte delle zone di passaggio, come un’area a bordo di una strada trafficata. Per concludere, però, tenete presente che c’è un modo per evitare i vari passaggi burocratici e per contenere l’investimento iniziale. Si tratta di un’apertura in franchising. Affiliandosi a un marchio già insediato nel mercato di settore, si avranno dei vantaggi dal punto di vista del marketing però, ricordate bene, ci si dovrà attenere sempre alla politica aziendale imposta dall’azienda scelta.