In questa guida spieghiamo come aprire un caseificio.
Tra tutte le attività a tematica alimentare a cui è pensabile dedicarsi, la più antica e affascinante è sicuramente quella della caseificazione. In effetti, basta avere visto anche solo una volta un programma dedicato a questa produzione per capire che la creazione del formaggio si avvicina a un vero e proprio gesto artistico. La tradizione di questa attività, unita anche alla necessità di trasformare un prodotto di base come il latte in modo autonomo, ha portato alla formazione di un numero importante di piccoli e medi caseifici. Nonostante questo, però, è importante ricordare che il settore agricolo deve fare fronte a alcuni cambiamenti. Ci si riferisce soprattutto alla sempre minore remunerazione per il latte prodotto dagli allevatori e le normative riguardo l’aspetto igienico per la produzione di latticini. In sostanza, dunque, l’ambito dedicato a questo lavoro sta cambiando sensibilmente, portando una nuova generazione di produttori a essere naturalmente più aperti alle novità
Chiariti questi elementi iniziali, dunque, vediamo quali passi compiere e quali elementi prendere in considerazione se si vuole aprire un caseificio. Il primo passo essenziale è cercare di avere un’idea chiara per quanto riguarda le proprie ambizioni produttive. Con questo si intende una pianificazione dettagliata del tipo di struttura che si vuole aprire. Per fare un esempio pratico, è possibile scegliere tra una micro struttura o una media produzione, fino a arrivare a una realtà di livello industriale. Ovviamente, a seconda delle dimensioni scelte, varierà anche la grandezza e l’entità della produzione. In base agli obiettivi prefissati si deve pianificare nel dettaglio ciò che si desidera realizzare concretamente.
A questo punto il primo aspetto importante da considerare è l’impegno economico. Tanto per essere rassicuranti, chiariamo che non è strettamente necessario sostenere un impegno ingente o doversi indebitare. Molto, se non tutto, dipende sempre dal tipo di attività che si vuole creare. Per esempio, non è assolutamente esclusa la possibilità di partire da alcune decine di migliaia di euro per un impianto dalle dimensioni ridotte. Nella lista spese, poi, sono compresi anche una serie di ristrutturazioni di un immobile già disponibile e la realizzazione di locali a norma per la produzione casearia. Anzi, se si è alle prime armi, è consigliabile non fare il passo più lungo della gamba e dedicarsi, invece, a un’attività dalle dimensioni contenute, in grado di essere controllata più facilmente.
Un altro aspetto importante, nel momento in cui ci si dedica alla produzione, è identificare il tipo di mercato a cui rivolgersi per incrementare nel migliore dei modi i propri affari. In questo senso, dunque, una soluzione valida potrebbe essere la progettazione di un punto vendita parallelamente alla produzione del caseificio. Così facendo, infatti, si offre al proprio cliente la sicurezza della qualità e della freschezza dei prodotti realizzati oltre a offrire anche il reperimento e l’acquisto facilitato. Altri canali, poi, potrebbero venire anche dalla rete, attraverso la vendita online oppure dei punti convenzionati.
Fino a questo punto abbiamo preso in considerazione solamente elementi puramente organizzativi per quanto riguarda l’organizzazione di un caseificio. Ora, però, è arrivato il momento di soffermarsi su di un particolare fondamentale per quanto riguarda la produzione. Stiamo parlando del latte, senza il quale non può esserci un caseificio. In questo caso l’alimento può essere acquistato dai produttori della zona in cui si intende aprire la propria attività, assicurandosi della qualità del bestiame che lo produce e, soprattutto, di quella della sua alimentazione.
Ovviamente acquistare la giusta quantità di latte potrebbe rappresentare la soluzione migliore per non dovere fare fronte a altri problemi organizzativi. Nonostante questo, però, alcuni potrebbero preferire avviare un proprio allevamento di animali da latte per non dovere fare riferimento a altri. Oltre a questo, poi, è pensabile trasformare il latte in un’altra possibilità di guadagno, se rivenduto a altri produttori. Tenendo in considerazione il tipo di prodotto che si ha a disposizione, poi, è possibile pianificare anche la propria produzione.
Chiudiamo la guida tornando a prendere in considerazione degli elementi organizzativi come, la grandezza minima degli ambienti utili all’attività. Precisiamo che, come risulta essere stato accennato in precedenza, non serve certo una metratura enorme. Per iniziare venti metri quadri sono più che sufficienti.
Un aspetto, invece, che richiede grande attenzione e dal quale dipende il successo commerciale della propria attività è rappresentato dalle operazioni di marketing, senza le quali ogni nuova impresa ha poche possibilità di crescere. Ricapitolando, a questo punto, è fondamentale procede un passo alla volta senza lasciarsi sedurre da un successo immediato o dal sogno di creare un’attività dalle proporzioni ampie. Piuttosto conviene iniziare da una piccola impresa per poi pensare a eventuali ingrandimenti con il passare del tempo e il consolidamento all’interno del mercato.