A tutti, prima o poi, accade di attraversare un periodo di disoccupazione. Le ragioni possono essere le più varie, un licenziamento per esubero di personale, la fine di un contratto a tempo determinato, il trasferimento di sede del datore di lavoro o l’impossibilità di proseguire a svolgere un certo tipo di attività, magari per ragioni di orario o problemi personali. O semplicemente l’evoluzione della tecnologia, che non di rado provoca la scomparsa di alcune figure professionali.
Qualunque sia la ragione, ritrovarsi disoccupati, specialmente quando non si è più giovanissimi, non è affatto piacevole, è facile provare sensi di colpa e di fallimento, perdere la fiducia ed entrare in un circolo chiuso che causa stress e disagio, al quale si aggiunge la preoccupazione per la mancanza di un sostegno economico.
Non c’è niente di più sbagliato, quando si è costretti a cercare un lavoro, del lasciarsi prendere da un atteggiamento di sconfitta e da pensieri drammatici. Basta guardarsi intorno per rendersi conto che si tratta di una situazione piuttosto comune e, per quanto non sia facile, una via di uscita si può trovare.
Qualunque sia il motivo che costringe a cercare lavoro, pensare positivo e non perdere l’autostima è la prima regola. Può essere di aiuto confrontarsi con chi sta passando, o ha sperimentato, lo stesso problema, e studiare una strategia precisa. Occorre considerare che la ricerca di un lavoro è un’impegno equivalente ad una professione vera e propria, per tale ragione richiede metodo, forza di volontà e determinazione.
Come accade sempre quando si cerca la soluzione ad un problema, molti tentativi non conducono ad alcun risultato, è molto probabile che, dopo avere inviato centinaia di candidature, non si riceva neanche l’invito ad un colloquio. Una situazione che provoca un sentimento di ansia, insicurezza, scoraggiamento. Risulta essere opportuno, invece, tenere conto che le aziende hanno tempi molto lunghi e difficilmente risponderanno nell’immediato, anzi, quando questo avviene, è bene prestare attenzione, visto che dietro a posti di lavoro troppo facili da ottenere possono nascondersi pericolose insidie.
Un periodo di crisi, come si è detto, accade a tutti, anche a coloro che, in apparenza, sono dei vincenti. Per evitare di lasciarsi sopraffare dai sentimenti negativi, ritenendosi falliti o incapaci, è importante valutare il contesto della disoccupazione come un evento casuale, dovuto ad una serie di circostanze non fortunate, e non da colpe o mancanze. In questi casi, è bene effettuare una breve analisi del proprio background, rivalutare le esperienze positive e valorizzare quelli che sono i propri punti di forza. Risulta essere molto facile, quando si attraversa un periodo difficile, lasciarsi prendere dall’ansia e ricordare solo gli insuccessi o gli errori, convincendosi che non esistano vie di uscita. Ovviamente si tratta di un grave errore, perché le esperienze negative sono utili per formare il proprio carattere, ma non devono assolutamente rappresentare un ostacolo o condizionare le scelte e le decisioni. Per arrivare a modificare il proprio atteggiamento nei confronti della ricerca di un lavoro, non è tassativo rivolgersi ad un consulente: è possibile arrivarci anche da soli.
Parlare con qualcuno che ha attraversato la stessa situazione può essere di grande utilità per capire meglio gli eventuali errori di strategia. Perfezionare la forma del curriculum, raffinare i metodi di ricerca del lavoro, individuare le aziende dove non vale la pena presentarsi, il confronto con gli altri è determinante per raggiungere una maggiore sicurezza, per un reciproco scambio di consigli e suggerimenti e per lo studio condiviso di una migliore strategia.
La fiducia nelle proprie capacità, la sicurezza e l’autostima sono importantissimi. Senza necessità di essere presuntuosi, è necessario confidare nelle proprie potenzialità, valorizzare le competenze e le abilità e cercare di trasmettere all’interlocutore, specialmente quando si tratta di un potenziale datore di lavoro, sicurezza e determinazione. Per arrivare a questo non esistono regole fisse, ognuno possiede un modo di esprimersi personale, oltre alle competenze tecniche, al carattere unica e ad una serie di risorse da lasciare emergere. Essere fiduciosi nelle proprie capacità significa trasmettere fiducia agli altri e infondere un senso di sicurezza e di professionalità.
Smettere di cercare lavoro a causa delle mancate risposte è un grave errore. Nessuno è in grado di sapere quale sia il momento migliore per presentarsi ad un’azienda, tanto vale non rimandare, e magari riprovare dopo qualche tempo.
Un altro errore da evitare è quello di rifiutare i piccoli lavoro, le occupazioni a tempo determinato e gli incarichi non eccessivamente remunerativi. Tenersi impegnati è la soluzione ideale per non farsi prendere dalla depressione, per conoscere gente, per fare nuove esperienze e per guadagnare qualcosa. Nei periodi di calma totale, è molto utile investire sulla propria formazione, imparando qualcosa di nuovo, una lingua straniera, l’uso di un software o qualsiasi altro elemento che possa arricchire il proprio bagaglio di competenze. Esistono molti corsi di formazione per i disoccupati a costo zero e le piattaforme di elearning offrono percorsi formativi interessanti per poche decine di euro.