In alcuni casi, per il corretto svolgimento del servizio pubblico, può essere necessario costringere un dipendente della Pubblica Amministrazione a prestare servizio oltre il proprio orario di lavoro, in sostituzione di un collega assente.
Lo strumento utilizzato per intimare al dipendente l’esecuzione di questa prestazione lavorativa prende il nome di ordine di servizio.
L’ordine di servizio dunque costringe il dipendente della Pubblica Amministrazione a eseguire una prestazione lavorativa extra, nel pieno rispetto delle norme contrattuali.
Vediamo quali sono le caratteristiche dell’ordine di servizio.
Deve essere tempestivo.
L’ordine di servizio deve essere consegnato per tempo, con sufficiente anticipo, in busta aperta direttamente nelle mani del dipendente. Deve inoltre essere prodotta una ricevuta per attestare l’avvenuta accettazione o il rifiuto.
L’ordine di servizio in busta chiusa non ha valore se viene lasciato nella buca delle lettere, ai vicini o in portineria.
Il dipendente della Pubblica Amministrazione non è obbligato a essere reperibile presso la propria residenza, in caso contrario bisognerebbe corrispondergli un indennità per pronta disponibilità.
Deve presentare una motivazione.
Non è possibile emettere un ordine di servizio senza motivazione. Come se non bastasse, deve essere opportunamente firmato, in questo modo l’ente che lo emette si assume la totale responsabilità.
Deve riportare una data di emissione.
L’ordine di servizio deve necessariamente riportare una data di emissione, la prestazione lavorativa in oggetto e la modalità di svolgimento della stessa e identificare inequivocabilmente il destinatario a cui è indirizzato.
Deve provenire dal responsabile del servizio
Nello specifico, la disposizione dell’ordine di servizio può essere eseguita anche da chi non è dirigente, a patto che sia stato delegato dal dirigente che detiene questo potere.
Il dirigente che assegna un ordine in maniera inadeguata può andare incontro a conseguenze penali, come disciplinato dall’articolo 51 del Codice Penale.
Inoltre l’ordine di servizio deve essere impartito per iscritto, solo in casi straordinari è possibile impartirlo verbalmente e in seguito dovrà comunque essere riportato su carta.
In tutti gli altri casi l’ordine di servizio emesso verbalmente è da considerarsi arbitrario e rappresenta un abuso.
Un ricorso eccessivo all’ordine di servizio può alla lunga configurare i presupposti per una causa legale, specialmente se gli ordini di servizio sono indirizzati esclusivamente a una sola persona.
A questo proposito è opportuno precisare che l’ordine di servizio deve essere emesso per fronteggiare una situazione di emergenza, non è possibile farvi ricorso per programmare rientri sul lungo periodo.
Nel caso in cui il dipendente che riceve l’ordine di servizio sia certo di commettere un reato perseguibile dalla legge eseguendolo, può opporsi. In questo caso, come disciplinato dall’articolo 51 del Codice Penale, dovrà giustificare in forma scritta i motivi del suo rifiuto.
Inoltre l’ordine di servizio può essere rifiutato per cause di forza maggiore, articolo 45 del Codice Penale, e per stato di necessità.