Il vetrinista ha il compito di mettere in risalto uno o più prodotti utilizzando le sue capacità e il suo stile per soddisfare al meglio la richiesta del cliente.
Allestisce la vetrina del punto commerciale per rendere appetibile un prodotto, per catturare l’attenzione del cliente e stimolarne il desiderio d’acquisto, e quindi incrementare le vendite.
Il suo compito è quello di esporre il prodotto individuando mezzi visivi e pubblicitari più opportuni per valorizzarlo.
Per vetrina, oggi, si intende un complesso di attività per la comunicazione visiva commerciale o artistica che vanno dalla decorazione delle vetrine vere e proprie all’arredo dei negozi, all’allestimento per fiere e mostre, all’ambientazione delle sfilate di moda e delle esposizioni d’arte.
Il vetrinista può essere in grado di svolgere in parte tutte queste funzioni o si può specializzare in un ambito specifico.
Deve comunque saper strutturare gli spazi interni e di vetrina, conoscere le tecniche espositive (rapporti tra forme e volumi nello spazio) e quelle d’illuminazione, gli effetti di colore, la grafica pubblicitaria, la progettazione di strutture per l’esposizione, la psicologia della comunicazione e spesso avere anche nozioni di matematica e di geometria per poter ottimizzare l’uso degli spazi di vendita.
Dev’essere quindi un personaggio assolutamente poliedrico: stilista, falegname, elettricista, scenografo, cartellonista e persino psicologo, tutti aspetti necessari per ottenere buoni risultati nel campo della comunicazione visiva.
Le sue mansioni dipendono anche dal settore merceologico del prodotto a cui dare visibilità: per il settore non alimentare è importante la cura degli aspetti decorativi e di allestimento del punto vendita, mentre per il settore alimentare contano di più i parametri tecnici relativi alla disposizione delle merci e all’organizzazione degli spazi.
L’orario di lavoro, in particolare per i liberi professionisti, può essere impegnativo perché si lavora in orari serali, nelle pause di vendita o prima dell’apertura del negozio al mattino, per non intralciare la presenza dei clienti.
Sono requisiti fondamentali una buona conoscenza del mondo della comunicazione, capacità organizzativa abbinata all’intuito, creatività, buon gusto e una certa predisposizione alle attività manuali. Altrettanto importanti sono la sensibilità nel cogliere e soprattutto nell’anticipare le tendenze del pubblico.
I vetrinisti italiani sono considerati tra i migliori del mondo e vengono richiesti soprattutto nei Paesi del Medio Oriente, negli Stati Uniti e nei Paesi dell’Est. Gli specialisti del settore sono chiamati anche sulle navi da crociera e per predisporre parate militari.
Formazione
La vetrinistica è un’arte che non si può improvvisare perché richiede, oltre a una naturale predisposizione, il solido possesso di conoscenze specifiche.
Studi complementari alla formazione specifica per vetrinisti sono rappresentati da alcune scuole superiori di secondo grado.
La riforma dell’istruzione prevede la possibilità di iscriversi a un Liceo Artistico oppure a un Istituto Tecnico – Settore tecnologico – Indirizzo grafica e comunicazione o Indirizzo costruzione ambiente e territorio, o ancora a un Istituto Professionale – Settore servizi – Indirizzo servizi commerciali. Il percorso scolastico (sia per i Licei sia per gli Istituti Professionali) si articola in due bienni e un quinto anno finale che termina con l’esame di Stato.
Per quanto riguarda la formazione professionale, in alcuni casi le Regioni o le Camere di Commercio locali organizzano corsi per vetrinisti della durata di circa un anno. Per ulteriori informazioni ci si può rivolgere agli Informagiovani locali.
Esistono anche scuole o associazioni private che propongono, in tutta Italia, corsi per vetrinista e che l’ANVI – Associazione Nazionale Vetrinisti d’Italia – unica associazione riconosciuta in Italia, ha posto sotto il proprio patrocinio. Per avere un elenco completo delle scuole è consigliabile rivolgersi direttamente alla sede milanese dell’ANVI.
Anche l’AVI – Accademia Vetrinistica Italiana di Milano – e l’Accademia Italiana Arte Moda e Design di Firenze danno una buona preparazione per accedere alla professione.
L’AVI è patrocinata dalla FIV – Federazione Italiana Vetrinisti – che tutela e promuove in campo sindacale, economico, commerciale e legale gli interessi dei vetrinisti associati.
Accesso alla professione
La professione di vetrinista non è legalmente riconosciuta. Non esistono pertanto leggi che la regolamentano o albi a cui essere iscritti.
L’ANVI aggiorna periodicamente un elenco di vetrinisti qualificati che vengono inseriti tra i nominativi, documentando il proprio iter formativo e l’eventuale attività svolta. Il materiale viene valutato da una commissione esaminatrice che assegna le qualifiche adeguate.
Lo sviluppo di carriera del vetrinista, così come è stato codificato dall’ANVI, prevede quattro livelli
-allievo vetrinista
-vetrinista
-vetrinista decoratore
-direttore artistico (Art Director)
Risulta essere previsto anche un titolo onorifico di Maestro Vetrinista che viene conferito a chi abbia svolto dieci anni di insegnamento presso una delle dodici scuole riconosciute dall’ANVI o abbia conseguito successi nel campo della vetrinistica sia in Italia sia all’estero.
Il vetrinista può esercitare la sua attività lavorativa come dipendente o come libero professionista.
In qualità di dipendente può trovare lavoro presso centri commerciali, grandi magazzini e catene in franchising oppure presso le industrie di cosmesi e profumeria che affittano spazi vetrina.
Se il vetrinista lavora presso piccole o medie aziende, la sua attività dipende dal responsabile vendite e/o marketing. In un’azienda di grandi dimensioni invece dovrà collaborare con il responsabile degli allestimenti, con gli addetti alle vendite e con coloro che allestiscono direttamente, poiché il messaggio pubblicitario è sempre costruito in base ai temi promozionali e alla politica d’immagine dell’azienda.
Per avviare un’attività come libero professionista, il vetrinista deve dotarsi di un posto dove conservare gli attrezzi del mestiere: chiodi, martelli, materiale decorativo, eventuali lampade speciali. L’investimento è naturalmente superiore per chi vuole aprire un vero e proprio studio di progettazione.