Il tecnico dell’edilizia e dell’ambiente, o geometra ecologo, unisce alle competenze del geometra l’attenzione all’impatto ambientale del suo lavoro.
In particolare, nelle sue attività di progettazione, realizzazione e conservazione delle opere civili e industriali, prevede l’utilizzo di materiali e tecniche di costruzione eco-compatibili e a basso consumo energetico.
Solitamente opera nella realizzazione di infrastrutture (strade, impianti), nelle opere di salvaguardia ambientale e di bonifica.
Il tecnico deve integrare le sue competenze di geometra, che sono stabilite dalla normativa in vigore[1], con le nozioni necessarie per valutare l’impatto del suo lavoro sull’ambiente e sulla salute umana.
Per ulteriori informazioni sulle mansioni del geometra, consulta la scheda orientativa Geometra.
Formazione
Per diventare tecnico dell’edilizia e dell’ambiente è necessario frequentare una scuola secondaria di secondo grado (ex scuola media superiore) che permetta di ottenere la qualifica professionale di geometra.
La riforma dell’istruzione prevede la possibilità di iscriversi a un Istituto tecnico – Settore Tecnologico – Indirizzo Costruzioni, ambiente e territorio. Il percorso scolastico si articola in due bienni e un quinto anno finale, che termina con l’esame di Stato.
Le varie scuole secondarie di secondo grado possono attivare indirizzi sperimentali in campo ambientale, per cui la scelta dell’istituto deve essere effettuata rivolgendo l’attenzione anche a questo aspetto.
Dopo il diploma, è consigliabile cercare di specializzarsi ulteriormente in questo ambito, attraverso gli studi universitari o i corsi di perfezionamento nel campo dell’edilizia.
A livello universitario è possibile proseguire gli studi frequentando uno dei corsi di laurea di primo livello, appartenenti alle classi
L7 – Ingegneria civile e ambientale;
L17 – Scienze dell’architettura;
L21 – Scienze della pianificazione territoriale, urbanistica, paesaggistica e ambientale.
Per quanto riguarda la formazione universitaria, l’offerta formativa è piuttosto varia e le denominazioni dei corsi di laurea sono attribuite direttamente dalle università, per cui risulta difficile elencare tutti i corsi attivati dalle varie facoltà.
In alternativa all’università, è possibile rivolgersi alle scuole edili, che talvolta organizzano corsi di specializzazione, rivolti ai geometri e mirati a perfezionare la loro competenza nel settore dell’edilizia ambientale. Questi istituti sono coordinati, a livello nazionale, dal FORMEDIL – Ente Nazionale per la Formazione e l’Addestramento Professionale nell’Edilizia, sul cui sito è possibile trovare i corsi attivati nelle varie regioni italiane.
Un’ulteriore possibilità di formazione nell’ambito dell’edilizia ambientale viene fornita dall’INBAR – Istituto Nazionale di Bioarchitettura – che organizza ogni anno un Corso base di Bioarchitettura in diverse città italiane. I corsi, a pagamento, hanno una durata media di 100 ore e si svolgono nel fine settimana. Sono strutturati in moduli e includono una parte pratica.
Per iscriversi non è necessario un titolo di studio specifico, ma è consigliabile una preparazione universitaria.
Dopo aver ottenuto l’attestato di frequenza del corso base, è possibile frequentare i corsi di perfezionamento, su vari argomenti, che l’INBAR organizza durante l’anno in tutta Italia.
Accesso alla professione
Il tecnico dell’edilizia e dell’ambiente è un geometra specializzato in campo ambientale, quindi, per ottenere l’abilitazione professionale, deve seguire il percorso previsto per il geometra.
Secondo quanto stabilito dalla normativa vigente deve sostenere l’esame di Stato e successivamente iscriversi all’Albo dei geometri e dei geometri laureati.
Per essere ammessi all’esame, i candidati devono aver svolto un periodo di praticantato almeno biennale presso lo studio di un geometra, architetto o ingegnere iscritti ai rispettivi Albi professionali da cinque, o più, anni.
In alternativa devono aver svolto almeno un quinquennio di attività tecnica subordinata presso una società, un’impresa di costruzioni o un ente pubblico.
Dal 2001, la legge prevede che siano ammessi all’esame di Stato anche i laureati nelle discipline afferenti alle classi precedentemente indicate, a condizione che il loro corso di studi includa un tirocinio di almeno sei mesi. In questo caso, i candidati possono iscriversi all’Albo con il titolo di Geometra laureato.
Gli esami sono indetti ogni anno con ordinanza del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale.
Da gennaio 2010 i geometri e geometri laureati sono tenuti a seguire un programma di Formazione continua obbligatoria, per cui dal momento dell’iscrizione all’Albo, ciascun professionista deve conseguire, ogni cinque anni, un numero minimo di Crediti Formativi Professionali, o CFP, attraverso la partecipazione a seminari, corsi di formazione, relazioni in convegni, pubblicazioni, docenze, superamento di esami universitari attinenti alla professione.
Molti corsi di formazione e aggiornamento sono organizzati dallo stesso Consiglio Nazionale dei Geometri e Geometri Laureati.