Il climatologo è l’esperto che studia l’evoluzione dei sistemi climatici locali, regionali e globali nel corso degli anni. Può applicare le sue conoscenze ad altri campi di studio, come l’ingegneria, l’architettura o l’agricoltura, oppure può dedicarsi alla ricerca, producendo modelli matematici di simulazione del clima futuro o ricostruendo quello del passato (paleoclimatologia, glaciologia). Il suo lavoro si svolge in parte sul campo per la rilevazione dei dati e in parte in laboratorio per l’elaborazione di modelli teorici.
Risulta essere una figura importante per l’aiuto che è in grado di fornire nelle politiche di prevenzione dei danni ambientali e per la sua capacità di suggerire tecniche di correlazione tra colture, sviluppo industriale e ambiente.
Le sue competenze professionali non vanno confuse con quelle del meteorologo, che invece studia il tempo atmosferico concentrandosi sul breve periodo (due o tre settimane).
Formazione
Non esiste un iter formativo specifico per diventare climatologi. Tuttavia le competenze richieste suggeriscono un percorso universitario di tipo scientifico, con una buona preparazione in fisica, chimica, scienze geologiche, agrarie e naturali.
Si segnalano le classi di laurea
Scienze e tecnologie fisiche (L-30)
Scienze e tecnologie per l’ambiente e la natura (L-32)
corso di laurea in Scienze nautiche e aeronautiche – indirizzo Meteorologia e ocenografia, attivato presso l’Università degli Studi di Napoli;
corso di laurea in Fisica attivato presso le Facoltà di Scienze MFN – Matematiche Fisiche e Naturali. Può prevedere vari indirizzi specifici: atmosferico, geofisico e meteorologico.
Dopo aver conseguito la laurea triennale, occorre proseguire gli studi iscrivendosi a un corso di laurea magistrale in Fisica (LM17) oppure in Scienze geofisiche (LM79).
L’offerta formativa è piuttosto varia e le denominazioni dei corsi di laurea sono attribuite direttamente dalle università, per cui risulta difficile elencare tutti i corsi attivati dalle varie facoltà. È consigliabile, quindi, rivolgersi direttamente alle segreterie delle università per ottenere informazioni specifiche o visitare il sito del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Per la ricerca del corso di laurea suggeriamo l’utilizzo del motore di ricerca: www.universitaly.it/index.php/cercacorsi/universita
Una volta terminato il percorso universitario, si possono approfondire le basi ottenute, frequentando un corso di specializzazione o un master post-laurea.
Accesso alla professione
La professione di climatologo non ha ancora ricevuto un riconoscimento giuridico. Pertanto, non esistono leggi nazionali di riferimento né albi ufficiali a cui iscriversi.
L’AGI – Associazione Geofisica Italiana è, attualmente, l’unica associazione in Italia ad aver istituito un Elenco di esperti certificati per la professione di meteorologo, climatologo e fisico dell’ambiente.
Questo professionista, in genere, lavora come dipendente di aziende che operano nel settore dell’industria e dell’agricoltura. Nello specifico può trovare impiego presso aziende che costruiscono strumenti meteorologici, che producono software per la gestione di reti di misura o che effettuano valutazioni e certificazioni ambientali.
Inoltre, è possibile trovare un’occupazione nel settore della ricerca presso istituti privati o enti pubblici.