Il tecnico del controllo qualità garantisce gli standard di qualità di un prodotto nelle diverse fasi del processo produttivo di un’azienda: dall’approvvigionamento del materiale alla lavorazione, dal controllo del prodotto finito all’attività di vendita e di assistenza ai clienti.
Opera sia sul versante organizzativo sia su quello gestionale, con l’obiettivo di contribuire all’ottimizzazione dei prodotti, a una riduzione dei tempi di produzione e di consegna, oltre che a una migliore gestione dei costi. Esegue controlli e collaudi per garantire la rispondenza del prodotto agli standard di qualità di riferimento. Sceglie i campioni su cui effettuare prove di laboratorio, propone soluzioni tecniche per rimuovere eventuali difetti riscontrati e, infine, rilascia certificati di conformità del prodotto finito.
Mantiene aggiornata la documentazione necessaria per ottenere la certificazione di qualità da parte di soggetti esterni, sulla base di quanto stabilito dalle norme nazionali e internazionali (UNI EN ISO 9000, ISO 14000 e successive).
Per poter operare con la massima efficienza, questo professionista deve possedere una conoscenza approfondita del sistema produttivo aziendale nel suo complesso. A seconda del settore in cui opera (farmaceutico, industriale, ambientale, alimentare e dell’abbigliamento), deve anche avere una conoscenza specifica delle caratteristiche merceologiche dei materiali, dei relativi processi di lavorazione, nonché delle norme nazionali e internazionali di certificazione, delle procedure per condurre analisi chimiche e fisiche di laboratorio, dei sistemi informatizzati necessari per la gestione delle informazioni.
Formazione
La formazione scolastica può iniziare già a livello di scuola secondaria di secondo grado. La riforma dell’istruzione prevede la possibilità di iscriversi a un Istituto Professionale – Settore tecnologico – Indirizzo chimica, materiali e biotecnolgie oppure Indirizzo meccanica, meccatronica ed energia. Il percorso scolastico si articola in due bienni e un quinto anno finale, che termina con l’Esame di Stato.
Maggiori informazioni sulla riforma della scuola secondaria di secondo grado sono reperibili sul sito curato da MIUR.
Risulta essere consigliabile, anche se non obbligatorio, continuare la formazione in ambito universitario, optando per una delle seguenti classi di laurea
L09 – Ingegneria industriale;
L27 – Scienze e tecnologie chimiche;
L29 – Scienze e tecnologie farmaceutiche.
In particolare, presso le Facoltà di Farmacia di alcuni atenei è attivo il Corso di laurea in Controllo di qualità.
L’offerta formativa è piuttosto varia e le denominazioni dei corsi di laurea sono attribuite direttamente dalle università, per cui risulta difficile elencare tutti i corsi attivati dalle varie facoltà. È consigliabile, quindi, rivolgersi direttamente alle segreterie delle università per ottenere informazioni specifiche o visitare il sito del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca http://www.miur.it.
In alternativa all’università, è possibile frequentare un corso di formazione professionale post-diploma di Tecnico controllo procedure del sistema qualità. Questi corsi sono organizzati dalle agenzie e dagli enti di formazione su tutto il territorio nazionale. Al termine viene rilasciato un Attestato di Specializzazione Professionale. Per maggiori informazioni ci si può rivolgere agli Informagiovani locali.
A formazione conclusa, uno stage di qualche mese in un’azienda di dimensioni medio-grandi può facilitare l’inserimento nel mondo del lavoro e contribuire alla crescita professionale.
Accesso alla professione
La professione di tecnico del controllo qualità non ha ancora ricevuto un riconoscimento giuridico. Pertanto, non esistono leggi nazionali di riferimento né albi ufficiali a cui iscriversi.
L’AICQ – Associazione Italiana Cultura Qualità ha istituito il Registro degli Operatori della Qualità, che raggruppa le professionalità operanti nel settore a tutti i livelli.
Il tecnico del controllo qualità opera prevalentemente in aziende di medie dimensioni, orientate alla produzione in autocontrollo, o presso istituti privati incaricati di certificare la qualità di prodotti e servizi sia come dipendente sia in qualità di libero professionista.