In questa guida mettiamo a disposizione alcuni consigli utili su come diventare stilista.
Lo stile e la moda Made in Italy sono famosi in tutto il mondo, questo è un dato di fatto. Sarà perché nasciamo e viviamo all’interno di un paese artisticamente e esteticamente stimolante o perché abbiamo un’innata attenzione nei confronti della bellezza. Sta di fatto che il gusto italico ha prodotto veri e propri oggetti di culto, desiderati e ambiti dai mercati internazionali più ricchi. Basta sfogliare un giornale di moda o passeggiare nelle vie centrali di qualsiasi capitale europea e non. L’effetto secondario, ma nemmeno tanto, di tutto questo è la creazione di una nuova forma di comunicazione con al centro l’incontestabile figura delle stilista. Questo, infatti, è considerato il fortunato possessore del guizzo creativo, una persona capace di attribuire a accessori come borse, scarpe e foulard un significato profondo, oltre a avere la capacità di definire e mutare il gusto comune.
Diventare uno stilista dal gusto personale e incisivo non è certo un gioco da ragazzi ma richiede dedizione e preparazione, oltre ad un evidente talento naturale. Questo significa che, nonostante la storia personale di alcune indiscusse personalità della moda, oggi è consigliato muovere i primi passi attraverso la frequentazione di corsi specializzati e di scuole specifiche. Tenete presente, però, che le scuole per diventare stilisti ricevono ogni anno un numero sempre maggiori di richieste. Questo significa che, per entrare a farvi parte, ci si deve sottoporre a delle selezioni piuttosto dure. Ovviamente, se il vostro sogno non è solo il capriccio di un momento, non dovete lasciarvi scoraggiare dai primi inconvenienti. Visto che durante la vostra carriera incontrerete altri problemi relativi alla produzione di una sfilata, alla concorrenza e alla ricerca della giusta intuizione.
Comunque sia, cominciamo dall’inizio. Ossia dalla scuola. Alcuni elementi sono fondamentali per identificare l’istituto migliore. Uno di questi, per esempio, è la possibilità di effettuare, durante il percorso formativo, periodi di stage presso case di moda e agenzie. Altro elemento da non sottovalutare è il numero delle ore dedicate alla pratica e, infine, la possibilità di partecipare a una sfilata conclusiva con i risultati concreti del lavoro svolto durante gli anni di studio. Per molti, infatti, questa rappresenta il primo passo ufficiale all’interno dell’ambiente con la possibilità di stringere i primi contatti con gli esperti del settore. Non dovete dimenticare, infatti, che la professione dello stilista è composta prevalentemente da contatti e conoscenze. In sostanza, più si frequenta l’ambiente, meglio è e maggiori sono le possibilità di conoscere delle persone che possano poi tornare utile in un futuro più o meno prossimo. In alternativa alla scuola, però, è possibile proporsi anche per uno stage durante il periodo estivo. Risulta essere possibile, per esempio, mandare la propria candidatura a quelle aziende o case di moda che cercano personale da assumere a tempo determinato nella produzione di tessuti e stoffe.
A questo punto, però, sarebbe meglio porsi una domanda legittima. Ossia, posto che siate dotati del guizzo dello stilista, bisogna capire quanti segreti del mestiere conoscete effettivamente e in modo pratico. Per rispondere in modo opportuno a questo interrogativo sarebbe efficace cercare qualche sarta o qualche artigiano presso cui collaborare, confrontandovi concretamente nella produzione di abiti. Ricordatevi, però, che non è assolutamente importante partire a alti livelli, lavorando presso aziende di moda prestigiose. All’inizio, infatti, bisogna munirsi di grande umiltà e molta voglia di imparare. Altra opzione è quella di frequentare qualche corso per diventare modellisti, in gergo fashion designer. Tenete presente che un aspirante fashion designer deve essere sempre informato sulle ultime tendenze in fatto di moda, leggendo le riviste di settore e guardando in tv i programmi più importanti sulla moda.
Ricapitolando, fino a questo momento abbiamo detto che diventare stilista necessità di preparazione, talento naturale, impegno e curiosità. A questo aggiungiamo anche un altro elemento, ossia la diversificazione. Questa necessità nasce dalla condizione attuale del mercato dell’abbigliamento, ormai piuttosto saturo. Il campo degli accessori, invece, è ancora in espansione e crea sempre nuovi spazi per inserire giovani talenti. Quindi, è consigliato dedicarsi proprio a una linea di borse, occhiali, scarpe e portafogli. Altrettanto florido, per esempio, è il settore della abbigliamento da spiaggia con costumi e copricostume abbinati. Insomma, è importante monitorare il mercato alla ricerca dei segmenti liberi da poter occupare, cercando di conquistarsi un posto con bravura, ed anche con la giusta dose di umiltà. Risulta essere inutile ricordare che all’inizio bisogna essere disposti a fare la gavetta. Il che significa che, almeno nei primi anni, dedicarsi anima e corpo alla formazione professionale. Perché, nonostante quello che può apparire ad un primo sguardo, la moda è dotata di bellezza esteriore ma anche di una durezza interiore, questo significa che, nonostante una prima segnalazione o una raccomandazione, a fare la differenza nella selezione naturale sarà sempre e comunque la dedizione messa, il talento e la preparazione.