In questa guida spieghiamo come diventare project manager.
Forse vi è capitato di imbattervi in un annuncio di lavoro e di non capire assolutamente a quale figura professionale si fa riferimento e quali compiti il candidato prescelto dovrebbe svolgere, una volta conquistata la fatidica sedia con tanto di scrivania. Se vi è successo, potete non sentirvi soli o inadeguati. Effettivamente, come se la ricerca di un’occupazione non fosse già sufficientemente stressante di questi tempi, l’utilizzo di sigle e di qualifiche vaghe non aiuta certo nell’impresa. Così, per facilitare le giornate di chi vuole mettersi sul mercato del lavoro dopo avere conseguito la laurea o desidera cambiare il percorso della propria professionalità, proviamo a fare maggiore chiarezza sulla figura del Project Manager. Due sono le domande che, alla sola vista di questo titolo nascono spontanee, quelle relative a chi è e, soprattutto, di cosa si occupa effettivamente.
Il project manager è il responsabile di un particolare progetto, ossia una figura professionale di alto livello che dovrebbe essere fornito di conoscenze di marketing, capacità di problem solving, essere piuttosto pratico delle tecniche di progettualità e, soprattutto, avere delle grandi capacità di organizzazione. Da questa descrizione iniziale, dunque, è chiaro che, a molte conoscenze tecniche, questo professionista deve abbinare anche delle qualità naturali che lo rendono un leader perfetto, capace di avvalersi di un team completo e e di traghettarlo soprattutto nei momenti di difficoltà.
A questo punto, dunque, sorge un altro interrogativo, quello relativo a come diventare Project Manager, o meglio, quali corsi di studi presuppongono una naturale preparazione a svolgere questo ruolo che, almeno ascoltando gli esperti del settore occupazionale, sembra rappresentare una delle possibilità migliori, sia per quanto riguarda il lavoro a lungo termine che la remunerazione. Inutile dire che un diploma di Laurea è necessario, anche se, a differenza di quanto si possa credere, non è necessaria una specializzazione in economia. In effetti, anche un percorso di studi umanistici può rappresentare il background adatto per svolgere una professione dove, come abbiamo già accennato, oltre alla preparazione personale conta soprattutto una disposizione naturale a svolgere l’attività.
In effetti, una volta acquisito il posto di lavoro, è possibile seguire dei corsi specifici, il cui scopo è di dirigere gli aspiranti project manager verso la metodologia della professione. In particolare è possibile acquisire la certificazione CAPM. Questo è un corso particolarmente importante per chi si è affacciato da poco a questa professione, oppure fa parte di un team diretto da un Project Manager di esperienza. Se, invece, siete già dei professionisti del settore, è possibile acquisire la certificazione PMP.
Dopo tanto impegno, però, vediamo dove risulta essere possibile applicare effettivamente le doti professionali acquisite. Bisogna dire che il campo in cui agire è piuttosto vasto e, se non definito con precisione, è possibile perdersi o andando in confusione. Tanto per chiarire ulteriormente, il lavoro di un Project Manager potrebbe essere utile in rete come nel campo metalmeccanico o in quello della costruzione di mezzi di trasporto e macchinari vari. In modo particolare, in questi ultimi due casi il project manager avrebbe il compito di gestire tutte le commesse, sia dal punto di vista tecnico che amministrativo. Per quanto riguarda, poi, un Project Manager operante nel settore metalmeccanico, dovrà essere capace di gestire le varie parti di un progetto, seguendolo dalle prime fasi fino alla sua realizzazione finale, oltre a curare il rapporto tra produttori e acquirenti.
Risulta essere inevitabile, dunque, che questa figura professionale debba conoscere alla perfezione l’azienda per cui lavora e, in modo particolare, il prodotto sottoposto alla sua attenzione. Ovviamente si tratta di una professione impegnativa, sempre che sia svolta con particolare cura e meticolosità. In effetti, è bene sapere che ci si trova di fronte a un lavoro privo di tempo libero. Non vogliamo certo spaventarvi, ma è giusto chiarire immediatamente l’impegno che una determinata professione richiede agli aspiranti. In effetti, il Project Manager deve essere facilmente rintracciabile e, soprattutto, disponibile a una soluzione veloce di una possibile situazione di crisi. Tutto questo per dire che, quanto meno, la reperibilità deve essere garantita fino alla parte finale di un progetto e la realizzazione di tutti i passi progettati e catalogati.
A questo punto, visto l’impegno richiesto, è lecito interrogarsi sul tipo di guadagno previsto. Ovviamente è impensabile presupporre compensi alti a partire dal primo giorno di lavoro. Come in qualsiasi professione, anche in questo campo è giusto e doveroso compiere un periodo di esperienza che, non coincidendo in nessun modo con lo sfruttamento, deve mirare a acquisire esperienza e conoscenza del settore. Dunque, presupponendo di iniziare attraverso uno stage o come assistente, è possibile prevedere un rimborso spese o uno stipendio base. Di volta in volta, poi, il valore di un Project Manager può aumentare con gli anni e, soprattutto, con un curriculum sempre più ricco di progetti. Per concludere, però, bisogna tener conto di un particolare; nel nostro panorama lavorativo questa figura è ancora in sviluppo e in crescita, mentre all’estero è ormai conosciuta e utilizzata da molte aziende. Dunque, se siete interessati a intraprendere questa strada, non disdegnate di costruire una parte della vostra preparazione fuori dall’Italia o con aziende straniere.