In questa guida spieghiamo come diventare personal trainer.
Se frequentate la palestra da anni in modo assiduo e credete fermamente nel valore dell’esercizio fisico, potreste essere dei candidati ideali per diventare personal trainer, una figura professionale particolarmente in voga e utilizzata sia dalle strutture adibite che privatamente. Abbiamo utilizzato il condizionale perché essere appassionati della forma fisica non è l’unico e solo elemento necessario per affrontare al meglio questo lavoro. Ovviamente una propensione al sudore e allo sforzo muscolare è una buona base di partenza ma, come detto, non rappresenta certo l’elemento essenziale.
Iniziamo con il dire che, come in qualsiasi altra professione, la preparazione è fondamentale. Non dimenticate, infatti, che un personal trainer ha il compito di gestire la forma del proprio cliente, riuscendo a calibrare nel migliore dei modi gli esercizi utili per raggiungere i risultati desiderati e il giusto affaticamento. Il che significa, in parole povere, che è assolutamente vietato improvvisarsi personal trainer per evitare danni alle persone che si affidano al professionista. Per questo, oltre a delle conoscenze tecniche, un buon professionista del settore deve riuscire a ascoltare chi ha davanti e capire le sue effettive necessità, oltre ai limiti oltre ai quali non può e non deve spingerlo.
Dopo questa breve introduzione, in cui abbiamo messo in evidenza l’aspetto conoscitivo e quello personale, vediamo più da vicino ogni singolo elemento. Pariamo proprio dalla preparazione che, in molti casi, sarebbe opportuno fosse di livello universitario. Il primo passo ideale, dunque, potrebbe essere acquisire la laurea triennale in Scienze Motorie con la quale si è abilitati a praticare la professione e si ottengono la maggioranza delle informazioni necessarie per svolgerla al meglio. Nonostante questo, però, è consigliabile non fermarsi al primo passo. Sarebbe più completo, infatti, iniziare a lavorare presso una palestra dopo avere conseguito la laurea e, al tempo stesso, dedicarsi a un corso come, per esempio, quelli organizzati dalla Scuola Nazionale Personal Trainer, con cui si ottiene proprio un diploma specifico riconosciuto dal CONI, valido in tutta Italia. Ovviamente per accedere a questi corsi bisogna avere dei requisiti precisi come, per esempio, essere laureati o trovarsi al terzo anno del corso di Scienze Motorie. Inoltre, il corso è aperto anche agli Istruttori di fitness e body building certificati e i diplomati I.S.E.F.
Nel caso, però, non abbiate i requisiti richiesti, non disperdevi. Il tragitto può essere più lungo, ma non impossibile. Questo significa che si può frequentare il corso di Assistente di Sala. Ricordate, comunque, che questi corsi si tengono principalmente a Roma e Milano, anche se altre scuole sono presenti su tutto il territorio nazionale. Prima di iscrivervi, però, assicuratevi sempre che sia affiliata, e quindi riconosciuta, dal CONI. In caso contrario il titolo ottenuto non può considerarsi valido per iniziare a praticare la professione.
Come abbiamo già accennato all’inizio, però, c’è un altro elemento che deve accompagnare di paro passo la preparazione professionale. Stiamo parlando di precise caratteristiche personali, capaci di completare il prototipo di un perfetto personal trainer. Per iniziare, anche se opera in un ambiente informale e dall’atmosfera ludica, il comportamento che un allenatore deve mantenere è sempre strettamente professionale. Questo significa che, anche essendo accogliente e rassicurante con il proprio assistito, è necessario mantenere la giusta distanza senza prendersi troppe libertà. In secondo luogo, poi, sarebbe opportuno essere dotati anche di una certa sensibilità o capacità di ascolto. Questo perché bisogna sempre prestare attenzione a quello che è esternato dalle persone che affidano la cura del proprio corpo alle mani di un professionista del settore. Attraverso quanto viene raccontato sul proprio stato di forma, sui problemi, oltre a determinate insicurezze, è possibile costruire il perfetto programma per ogni singolo caso. Dunque, non pensate che il compito di un personal trainer si limiti alla compilazione della scheda su cui segnare il numero di flessioni o sollevamenti stabiliti. Anzi, bisogna tenere in considerazione che determinati risultati non possono essere ottenuti da tutti e non allo stesso modo.
Inutile dire che, se si riesce a abbinare questi due aspetti, quello professionale e quello personale, è possibile diventare personal trainer particolarmente ambiti, con una buona prospettiva di carriera da svilupparsi in vari ambiti. Il luogo di lavoro classico è, ovviamente, quello della palestra ma non è sicuramente l’unico. Per esempio, un ottimo personal trainer, oltre a diventare una presenza irrinunciabile per personaggi la cui forma fisica è spesso la fonte principale di guadagno, può ambire anche a occupare una posizione di grande soddisfazione in alcuni centri. Per non parlare, poi, di ambienti strettamente sportivi dove la competizione e la performance di gara sono l’elemento fondamentale.