In questa guida spieghiamo come diventare istruttore di guida.
Se per voi le macchine rappresentano un oggetto prezioso, il motore non ha segreti e, cosa ancora più importante, esibite uno stile di guida sciolto ma attento, allora il volante e le quattro ruote potrebbero trasformarsi in un’occasione professionale interessante. In particolare ci si riferisce alla possibilità di diventare un istruttore di guida, capace di condurre giovani futuri patentati verso il controllo e l’utilizzo consapevole delle proprie macchine. Ovviamente una caratteristica fondamentale e necessaria, oltre alla preparazione specifica, è una buona dose di pazienza. Questa dote, infatti, non può certo mancare nel caso di lavori a stretto contatto con le diverse e svariate necessità delle persone.
Detto questo, dunque, è chiaro che non è certo possibile affrontare questo tipo di lavoro senza una preparazione precisa ed, oltretutto, riconosciuta. Per comprendere meglio il percorso da compiere per diventare istruttore di guida, iniziamo con il dire che, sotto questa specifica denominazione, vengono identificate due diverse figure, istruttore di guida e insegnante di teoria. Ovviamente nulla proibisce di riunire in una sola persona entrambi i ruoli, anche se, in alcuni casi, è preferibile specializzarsi in un settore specifico, pratico o teorico.
Per quanto riguarda l’attività teorica, questa deve essere svolta all’interno di aule attrezzate all’interno di agenzie specializzate. Le lezioni di guida pratica, invece, vengono svolte direttamente su strada, grazie all’utilizzo di veicoli strutturati con i doppi comandi. Le possibilità didattiche, poi, possono essere ampliate, almeno per quanto riguarda le aziende più attente alle novità, grazie a computer sui quali esercitarsi con programmi di autoapprendimento e di verifica.
Ricordiamo che la figura dell’istruttore di guida e la sua preparazione sono particolarmente importanti, visto che non questo soggetto non ha solamente il compito di insegnare a guidare una semplice macchina, ma anche altri veicoli più impegnativi, come camion, pullman e moto. Da questo si comprende alla perfezione per quale motivo il percorso formativo degli ristrutturi, siano essi teorici o pratici, debba essere compiuto con grande serietà ed attenzione.
Vediamo, a questo punto, quali titoli sono richiesti e quale percorso preparatorio si deve compiere per ottenere l’abilitazione. Per quanto riguarda la figura di istruttore di guida, è importante che sia stato assolto l’obbligo formativo, il possesso della patente A e DE, oppure A e D, per finire il tutto con il superamento di un esame specifico per ottenere l’abilitazione professionale. Nel caso si desideri diventare insegnante di sola teoria, invece, bisogna avare conseguito il diploma di scuola media superiore, possedere la patente B e avere superato un esame che abilita alla professione. Ovviamente, per quanto riguarda questo aspetto, si tratta di una prova strutturata in modo diverso rispetto a quella prevista per diventare istruttore di pratica. Tutti gli esami, però, vengono sostenuti presso il Ministero dei Trasporti, negli uffici della motorizzazione civile. Sempre il Ministero dei Trasporti, poi, in caso di esito positivo, provvederà a rilasciare l’abilitazione professionale. Importante è ricordare che le prove di esame si tengono con una scadenza mensile o bimensile.
Per facilitare il conseguimento delle abilitazioni e prepararsi in modo adeguato alle prove, alcune scuole guida organizzano dei corsi per i futuri aspiranti istruttori. Si tratta, ovviamente, di un servizio a pagamento della durata variabile, che può andare da un minimo di due mesi ad un massimo di quattro. Per quanto riguarda il costo, questo può variare a seconda delle strutture a cui ci si rivolge. Non è raro, però, trovare dei corsi di formazioni organizzati dalle province o dalle regioni. In questo caso, ovviamente, viene offerta la possibilità di spendere una cifra inferiore. Per questo motivo, dunque, si consiglia di informarsi presso queste realtà per individuare la soluzione migliore.
Stabiliti gli organi esaminanti e quelli adibiti alla preparazione, però, è fondamentale conoscere quale materie sono alla base delle prove di abilitazione. Per le figure professionali pratiche e teoriche le materie d’esame comuni sono il codice stradale, la meccanica, l’elettromeccanica, la fisica, le norme giuridiche e l’educazione civica.
Per concludere, guardiamo nel dettaglio in quante prove è suddiviso l’esame per ottenere l’abilitazione. Per prima cosa i candidati dovranno superare un quiz composto da sessanta quesiti, tutti relativi agli argomenti indispensabili per ottenere la patente B. In questo caso specifico sono ammessi un massimo di tre errori. Segue anche una prova scritta. Questa consiste nella stesura di tre temi che vengono estratti dalla commissione proprio all’inizio dell’esame. Il terzo passo è rappresentato da un colloquio orale. Nel caso venga superato anche questo, è possibile iniziare immediatamente ad insegnare la teoria. Se, però, si vuole acquisire anche l’abilitazione per andare su strada con la pratica, allora si deve procedere al superamento di altre prove. Nello specifico si tratta di un esame pratico durante il quale il candidato deve dimostrare di riuscire a guidare un mezzo pesante, come un autobus, e di sapere anche istruire un eventuale allievo. Questo prova, poi, viene ripetuta anche con una macchina a doppi comandi. Solo dopo il superamento di questa parte si otterrà il riconoscimento ufficiale di istruttore di guida.