Per diventare insegnante, il Ministero dell’Istruzione prevede si affianchino alle conoscenze teoriche apportate dai titoli di studio delle conoscenze pratiche che vengono acquisite durante i tirocini formativi attivi. Si tratta di un mondo in continua mutazione e per questo è bene controllare sempre sul sito Internet del Ministero che non siano state introdotte delle novità in merito alla procedura per diventare insegnante.
Sostanzialmente, le ultime modifiche introdotte hanno visto il termine dell’esperienza delle SSIS a favore della formazione dei TFA, ovvero dei Tirocini Formativi Attivi. Questo per quanto riguarda l’insegnamento superiore. L’insegnamento nelle scuole primarie, invece, ovvero nella scuola materna e nella scuola elementare, rispettivamente scuola dell’infanzia e vera e propria scuola primaria, è possibile dopo avere conseguito una specifica laurea magistrale a ciclo unico in Scienze della formazione primaria, la cui durata però è stata aumentata a cinque anni.
Oltre all’introduzione del tirocinio obbligatorio da affiancare allo studio teorico e all’abolizione delle SSIS, le ultime modifiche normative hanno visto introdurre il numero chiuso ai corsi, definito in base alla necessità di insegnanti, in modo che non si abbia un numero eccessivo di insegnanti abilitati ma privi di cattedra. In contemporanea troviamo l’abilitazione immediata dei laureati e il possesso di una laurea specifica per ogni classe di abilitazione.
Vediamo chi definisce la necessità annuale di insegnanti. A fare questo è il MIUR, il quale programma gli accessi ai percorsi formativi e di conseguenza il numero di insegnanti richiesti, anche se ovviamente questo dato viene elaborato dalle singole regioni, in base al programma fornito.
Quindi riassumendo quanto detto, per diventare insegnante nelle scuole per l’infanzia o nelle scuole primarie si deve possedere, dal punto di vista delle conoscenze teoriche, una laurea quinquennale a ciclo unico abilitante a numero programmato, LM – 85 bis, con prova d’accesso, generalmente attivata dalla Facoltà di Scienze della Formazione. Dal punto di vista delle conoscenze pratiche, si deve avere frequentato dei laboratori per la lingua inglese e le nuove tecnologie e inoltre si devono frequentare dei tirocini obbligatori fino dal secondo anno, per complessive 600 ore pari a 24 crediti.
Per diventare insegnante nelle scuole secondarie di primo e secondo grado, invece, è richiesto il possesso di una laurea magistrale biennale nella specifica materia nella quale si vuole essere abilitati all’insegnamento e la partecipazione ad un tirocinio formativo attivo abilitante. Risulta essere necessario che l’università che ha rilasciato la laurea, al momento dell’iscrizione abbia svolto una selezione rigorosa per l’accesso alla laurea magistrale.
Finora abbiamo parlato di Tirocinio Formativo Attivo, ma vediamo nel dettaglio in cosa consiste un TFA. Si tratta di un corso di preparazione all’insegnamento che prevede la frequenza obbligatoria da parte dei partecipanti e un apposito esame finale, al cui termine si consegue l’abilitazione in una classe di concorso. Anche in questo caso, come per la laurea magistrale, gli accessi al TFA sono a numero programmato e con prova selettiva di ingresso. Dell’organizzazione dei TFA si occupano le Università e le Istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica, per quanto di competenza. La prova per l’accesso al Tirocinio Formativo Attivo si compone sia di un test preliminare che di una prova scritta e una prova orale, mentre nella valutazione finale incidono anche i titoli di servizio, di studio e di pubblicazioni.
Sappiamo che stanno trovando sempre più successo le scuole bilingue o trilingue, nelle quali l’insegnamento delle materie avviene in più lingue straniere oltre all’italiano. Per diventare insegnante nelle scuole secondarie di secondo grado bilingue o multilingue si deve partecipare a un apposito corso che porti all’acquisizione di minimo 60 crediti formativi e che si componga di almeno 300 ore di tirocinio vero e proprio. Anche in questo caso, al termine del corso, si deve superare un esame finale per ottenere il diploma di specializzazione per l’attività di insegnamento di una disciplina non linguistica in lingua straniera. Va segnalato, però, che a questi corsi, che sono organizzati sempre dalle Università, possono iscriversi insegnanti abilitati con competenze linguistiche certificate.
Infine, per diventare insegnanti di musica e discipline artistiche e coreutiche, le Università organizzano appositi percorsi formativi, il cui obbiettivo è proprio l’insegnamento delle discipline artistiche, musicali e coreutiche nella scuola secondaria di primo e secondo grado. Anche in questo caso è necessario il possesso di conoscenze teoriche specifiche, ovvero il superamento di un biennio magistrale presso una università o un Istituto di Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica, cui dovrà seguire il Tirocinio Formativo Attivo.
Come detto in precedenza, le regole per diventare insegnanti cambiano molto spesso. Il consiglio è quindi di controllare sempre il sito del ministero che abbiamo segnalato.