In questa guida spieghiamo come diventare arredatore di interni.
Ci sono delle professioni che sono dotate di un certo fascino, tanto da diventare territorio di conquista da parte di molti. Il più delle volte si tratta di lavori dal carattere artistico in cui la fantasia e l’ingegno personale sembrano farla da padrone. Spesso, però, si crede, sbagliando, che per accedere a queste basta avere delle attitudini naturali e nulla più. In realtà, queste rappresentano una buona base da cui partire ma, per trasformarsi in professionisti del settore, è necessario portare a termine un percorso di preparazione, spesso anche molto lungo e laborioso. Una di queste professioni, per esempio, è quella dell’arredatore di interni o, come direbbero alcuni, dell’interior designer. Si tratta di una figura che, soprattutto negli ultimi anni, sembra essersi diffusa anche in Italia e che richiede, come vedremo, elementi tecnici che vanno oltre l’attitudine naturale e il gusto.
Iniziamo con il definire in cosa consiste esattamente il ruolo degli arredatori di interni. Questi professionisti hanno il compito non semplice di progettare e occuparsi di uno spazio chiuso in tutti i suoi aspetti. Con questo si intende, nello specifico, la divisione degli ambienti, la scelta degli arredi, dei materiali e dei colori. A dispetto di quanto si può credere a prima vista, non si tratta di un semplice arredatore, ma di un vero e proprio progettista, il cui compito è riuscire a sfruttare al meglio anche gli spazi più piccoli in modo da renderli efficienti. Qualità, questa, non da poco, visto che gli appartamenti, per esempio, si fanno sempre più concentrati, come il budget a disposizione. Ovviamente il lavoro di un arredatore di interni non si limita alle abitazioni private, ma si espande anche verso spazi pubblici come uffici e negozi. La tendenza degli ultimi anni, poi, richiede anche di prestare molta attenzione ai materiali, oltre che di proporre delle fonti alternative di energia come l’inserimento e l’utilizzo di pannelli solari.
Da questi semplici e pochi elementi è chiaro che la preparazione della professionale di Interior Designer non può essere approssimativa. Vediamo quale risulta essere il percorso migliore da scegliere per avere un curriculum adatto all’altezza delle aspettative. Le opzioni a disposizioni sono varie. La prima, e probabilmente anche la più classica, è rappresentata da una Laurea in Architettura, seguita poi da una specializzazione post universitaria in Design di Interni. Considerate che in tutte le università questo corso di laurea è a numero programmato e ancora a ciclo unico. Nonostante questo, però, negli ultimi anni, al classico percorso quinquennale, si stanno affiancando anche dei diplomi universitari della durata di tre anni, anche detti di primo livello. Grazie a questi è possibile ottenere preparazione in alcuni rami del settore come urbanistica o architettura del paesaggio. A questi, poi, dovrebbe seguire la laurea magistrale, o di specializzazione, della durata di due anni. Con questa si ottengono delle conoscenze più specifiche come la progettazione architettonica, la pianificazione territoriale e paesaggistica.
In alternativa, o successivamente al diploma di laurea, è possibile frequentare anche un corso triennale in Design di Interni. Questo tipo di preparazione si concentra nella progettazione di vari tipi di spazi chiusi come, per esempio, alberghi, luoghi pubblici, scuole, uffici, musei e banche. Particolarmente consigliati e frequentati in questi ultimi anni sono i corsi organizzati dallo IED, l’Istituto Europeo per il Design. Elemento molto importante è il riconoscimento del percorso accademico e dei diplomi ottenuti dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca come Diplomi Accademici di Primo Livello. Questi sono organizzati in 180 crediti formativi, con esami e laboratori didattici. Nel caso siate interessati, è possibile partecipare ai corsi come Interior Designer dello IED sia a Roma, Milano, Torino, Firenze, Venezia e Cagliari. Un’altra possibilità è quella offerta dall’Istituto Italiano di Designer con sede a Perugia. Anche questo corso, dalla durata triennale, è riconosciuto dalla Legge 845/78 in materia di Formazione Professionale ed è valido nei Paesi dell’Unione Europea. Durante il primo anno gli allievi avranno la possibilità di apprendere i segreti del disegno tecnico che, poi, dovranno applicare nei successivi due anni quando si avvicineranno alla progettazione vera e propria.
Nel caso in cui, invece, abbiate già conseguito una laurea tecnica, in architettura o ingegneria, e abbiate sviluppato interesse per questa proffesione successivamente, è possibile accedere ai master di specializzazione. A proporne uno molto valido in interior design è sempre lo IED. Questo ha una durata che va dagli otto ai dodici mesi e offre la possibilità di approfondire alcuni aspetti tecnici e specifici della professione come la progettazione legata all’arredo, alla luce, allo spazio e ai materiali. In Italia è possibile seguire questo master nelle sedi di Milano, Roma e Torino.
Diventare arredatore di interni rappresenta quindi sicuramente una possibilità interessante.