In un periodo di recessione in cui sembra già un’impresa riuscire a trovare un primo impiego, molti potrebbero chiedersi come sia possibile avere addirittura un secondo lavoro. La domanda sembra essere più che legittima, soprattutto se si leggono i dati dell’attuale disoccupazione. Nonostante questo, però, è un fatto che una parte della popolazione abile al lavoro, sia uomini che donne, spesso tenda a accumulare più di un’occupazione. Le ragioni sono molte e nascono anche da necessità diverse. In alcuni casi, per esempio, si ha a che fare con un’attività che impegna solo una parte della giornata, per cui si è liberi di organizzare il tempo restante anche in modo produttivo. Questa è la situazione in cui si trovano molti single o coppie senza figli che, non dovendo rispettare una stretta tabella di marcia o fare fronte alle necessità casalinghe, possono dedicarsi alla non facile attività di incrementare le proprie entrate.
Ovviamente, come risulta essere facile dedurre, a spingere verso la ricerca di una seconda occupazione è la situazione di necessità in cui molti si trovano in questo particolare momento storico. Tanto per essere più chiari, i contratti part time, le collaborazioni a tempo determinato non hanno fatto altro che portare a una generazione di parzialmente occupati alla frenetica ricerca di una seconda occasione, in modo da riuscire a ottenere a fine mese uno stipendio che sia quanto meno dignitoso. Non è un mistero, infatti, che le esigenze della quotidianità non tengano conto delle difficoltà incontrate a livello occupazionale. Ecco, dunque, che, anche per un nucleo famigliare composto di quattro persone, due adulti con due figli a carico, l’unica soluzione possibile sembra essere la ricerca di un secondo lavoro. In questo caso, ovviamente, ci si dirige verso un’occupazione che sia meno impegnativa e qualificante della prima e che richieda uno sforzo intellettivo meno intenso. Non è raro che, proprio in questo caso, ci si trovi a dovere accettare un rapporto non regolato da un contratto.
Oltre all’effettivo bisogno, che può durare per un periodo più o meno ampio, c’è anche un’altra causa alla base del secondo lavoro. Si tratta del desiderio di rincorrere e concretizzare una passione personale. In questo caso specifico, dunque, l’occupazione primaria servirebbe esclusivamente a sostenere economicamente le spese quotidiane, mentre nella seconda parte della giornata o della serata si cerca di concretizzare un proprio sogno. Solitamente in questi casi ci si trova davanti a una realtà professionale piuttosto frustrante o che non soddisfa nessuna delle aspettative riposte nell’occupazione. Ecco, dunque, che una volta timbrato il cartellino di uscita e terminato l’orario stabilito, per alcuni si prospetta l’occasione per trasformarsi in altro, dando libero sfogo alle proprie passioni.
Non è un caso che, quasi sempre, queste abbiano una forte connotazione culturale, riuscendo a toccare in modo traversale vari e diversi campi. In questo modo, dunque, un semplice impiegato può vestire i panni di artigiano, artista o scrittore. In tutti questi casi, non è strettamente necessario possedere un secondo ufficio o un luogo preciso in cui recarsi. Molti riescono a praticare la seconda attività anche rimanendo a casa propria e riuscendo anche a non trascurare la gestione della famiglia. Un esempio pratico potrebbe essere rappresentato da tutti coloro che svolgono un’attività prettamente artigianale, che va dal bricolage alla realizzazione di ceramiche o alla lavorazione di oggetti e metalli particolari. In questi ultimi anni, infatti, si è assistito alla rinascita dell’artigianato e del mestiere. Le ragioni di tale ritorno possono essere sintetizzate in due punti. Il primo è strettamente personale, visto che il lavoro manuale sembra essere un’attività più che consigliata per liberarsi dalla fatica quotidiana. La seconda, invece, risponde proprio a una richiesta di mercato che è sempre più interessato al prodotto unico rispetto a quello industrializzato.
Ecco, dunque, la comparsa di mercati a base artigianale dove è possibile mettere in mostra la propria creatività e, forse, anche la parte migliore delle proprie capacità. Oltre a una gratificazione personale, e in parte economica, in questo caso, un secondo lavoro creato sull’onda di una passione, offre anche delle incredibili possibilità di crescita personale. In passato, una volta conquistato un impiego, si era destinati a rimanere all’interno di un ambiente specifico e delimitato per tutto il percorso della propria carriera professionale. Con la seconda occupazione, invece, questi confini sono caduti e risulta essere possibile entrare in contatto con molte realtà diverse, mettendo alla prova anche le proprie risorse caratteriali e, cosa non meno importante, ampliando la mente e assimilando nuove conoscenze. Perché alla fine, che si venga mossi dal bisogno effettivo o dal puro interesse personale, è vero che l’uomo trova soluzioni e percorsi impensati per realizzarsi proprio nei momenti di maggior difficoltà.