In questa guida spieghiamo come diventare Cavaliere del Lavoro, analizzando nel dettaglio i requisiti e la procedura di nomina.
Il titolo di Cavaliere del Lavoro è un’importante onorificenza il cui conferimento è disciplinato dalla Legge 194 / 1986. Viene assegnata a uomini e donne che abbiano conseguito particolari meriti di lavoro, secondo una procedura di selezione coordinata dal Ministero dello Sviluppo Economico. Per raggiungere questo traguardo è necessario dimostrare di possedere determinati requisiti, dovuti a impegni e responsabilità riconosciuti nel contesto nazionale.
Si tratta di un’istituzione molto antica, e l’unico che può conferire tale titolo è il Presidente della Repubblica, il quale si trova a capo dell’Ordine al Merito di Lavoro, che raggruppa i Cavalieri. Il consiglio dell’Ordine comprende un totale di 23 membri, tra i quali 8 sono designati dalla Federazione dei Cavalieri del Lavoro e gli altri dalle associazioni di categoria, Confindustria, Confcommercio, Confagricoltura, Abi e Ania, e dai Ministeri di riferimento. Ogni anno vengono nominati fino a 23 Cavalieri del Lavoro, nell’ambito di agricoltura, industria, commercio, artigianato, turismo e servizi, attività creditizia e assicurativa.
Il Cavaliere del Lavoro è un imprenditore, uomo o donna, che ha raggiunto risultati degni di nota, ha creato posti di lavoro e ha contribuito allo sviluppo economico del territorio. Ma è soprattutto una persona che, nello svolgimento del proprio lavoro, si è distinta per l’impegno dimostrato nel migliorare le condizioni lavorative e di vita all’interno del territorio italiano.
Il cavalierato del lavoro è un’istituzione aperta a tutti i cittadini italiani, anche se residenti all’estero, e richiede tassativamente di possedere alcuni meriti particolari nel settore della propria attività lavorativa, oppure di avere reso un servizio allo Stato in un ambito specifico, agricoltura, industria, commercio, artigianato, turismo, attività creditizia e assicurativa.
Chi riceve il titolo di Cavaliere del Lavoro deve distinguersi per la dedizione e lo spirito di sacrificio con cui ha svolto la propria attività, e per avere ottenuti risultati di notevole importanza.
I requisiti indispensabili per ricevere questa onorificenza sono
-Un comportamento corretto sotto l’aspetto civile e sociale.
-Un periodo di almeno 20 anni di lavoro, senza interruzioni e con le dovute responsabiltà, nell’ambito professionale per il quale il titolo viene proposto.
-Avere rispettato gli obblighi tributari relativi alla propria attività, oltre agli obblighi previdenziali e assistenziali per i dipendenti.
-Non avere mai svolto alcuna operazione commerciale o economica, in territorio nazionale o all’estero, potenzialmente dannosa nei confronti dell’economia italiana.
Inoltre, i candidati al cavalierato del lavoro, devono avere ricevuto una particolare benemerenza nazionale, ovvero essere stati segnalati per i seguenti motivi
-Avere contribuito all’incremento dell’economia nazionale italiana.
-Avere operato per migliorare le condizioni economiche e sociali dei lavoratori, contribuendo a ridurre i divari.
-Essersi impegnati per favorire lo sviluppo delle aree e dei settori economicamente difficili.
Le candidature al cavalierato del lavoro vengono gestite con il massimo riguardo. Il Ministero dello Sviluppo Economico sottopone al Presidente della Repubblica una rosa di candidati, selezionati tra quelli che il Consiglio dell’Ordine dei Cavalieri del Lavoro ha ritenuti idonei. Il Presidente della Repubblica assegna un massimo di 25 onorificenze ogni anno, in modo tale da poterne dare notizia al 2 di giugno, durante la Festa della Repubblica.
La cerimonia ufficiale per la consegna dell’onorificenza di Cavaliere del Lavoro viene consegnata dal Presidente della Repubblica ai candidati selezionati, nel corso di una cerimonia che si svolge al Quirinale nel mese di ottobre, in presenza delle autorità e di tutti i Cavalieri già nominati.
L’ordine al Merito del Lavoro è stato istituito nel 1901. All’epoca era il Re che, dietro suggerimento dei Ministri dell’agricoltura, del commercio e dell’industria, emanava decreto e conferiva le nomine ad un massimo di 80 persone all’anno. Nel corso del tempo, la procedura di selezione e nomina ha subito diverse trasformazioni. In particolare, è stata aggiunta l’opportunità di essere nominati anche ai cittadini italiani che hanno ottenuto meriti e benemerenze all’estero, e il numero di onorificenze assegnate ogni anno è stato gradualmente ridotto fino agli attuali 25. Sono stati inoltre aggiunti i settori dell’artigianato e dell’attività creditizia e assicurativa. Nel 1986, con la legge 194, la procedura di selezione diventa più rigorosa, richiedendo come requisito indispensabile quello di un comportamento corretto nel contesto sociale e civile e viene concessa la possibilità della nomina anche ai cittadini stranieri che hanno contribuito allo sviluppo dell’economia italiana.
I Cavalieri del Lavoro già nominati si sono riuniti per la prima volta a Roma nel 1903. Nel 1911, durante il primo congresso, avvenuto a Torino, nasce l’esigenza di creare un’istituzione sociale che riunisca tutti coloro che avessero ricevuto l’onorificenza. Nel 1914 nasce l’Associazione dei Cavalieri del Lavoro, che nel 1922 si trasforma in Federazione e nel 1925 diviene un ente morale. La Federazione dei Cavalieri del Lavoro possiede un rigoroso codice etico che riguarda il comportamento nel contesto sociale, ambientale, legislativo e della sicurezza sul lavoro.