Nel mondo professionale le competenze del capitale umano di un’azienda rappresentano la risorsa più preziosa, grazie ad esse, infatti, un’impresa può crescere, investire in determinati progetti o mercati, e avviare progetti che possano distinguerla positivamente dalle strategie della concorrenza. Eppure, valutare queste competenze non è mai facile perché l’azienda difficilmente conosce ogni singola sfaccettatura di ogni singolo dipendente e perché gli stessi dipendenti potrebbero non avere coscienza del loro potenziale professionale, e dunque di alcune loro capacità poco sfruttate dal datore di lavoro.
Proprio per questo motivo, effettuare un bilancio di competenze è uno dei modi migliori analizzarle e per poterle dunque sfruttare a favore del successo aziendale.
Il bilancio di competenze è una strategia sviluppata in Canada, approfondita in Francia e successivamente introdotta anche in Italia negli anni 90. Prima di proseguire, però, è importante fare un chiarimento, esistono diverse tipologie di bilanci di competenze, che variano in base alla persona che li effettua e allo scopo.
Per fare un esempio, inizialmente il bilancio di competenze veniva utilizzato soprattutto in sede di orientamento, un consulente accoglieva i disoccupati e faceva svolgere loro una serie di test, il cui scopo era comprendere le competenze e le conoscenze della persona, per potere individuare il settore di impiego adatto a lui. Va poi sottolineato che i bilanci di competenze non devono essere necessariamente guidati da un esperto, ma possono anche essere affrontati in prima persona dal candidato, in pratica, è lui stesso ad esaminarsi e ad analizzare i propri obiettivi in termini di aspettative professionali sul mercato del lavoro. In questo caso, comunque, l’appoggio di un consulente che possa valutare il risultato finale da un punto di vista oggettivo è sempre consigliato.
Oggi il bilancio di competenze è stato introdotto anche a livello aziendale, al fine di determinare le qualità del personale assunto dall’impresa e di capire a quali ruoli o progetti di lavoro assegnare ogni dipendente. Si tratta di uno strumento conoscitivo importantissimo, perché permette alle aziende di sfruttare al massimo il potenziale dei propri dipendenti, così da ottimizzare il loro impiego sul campo e da assegnare ad ogni progetto lavorativo solo quelle persone che si dimostrano perfette per inseguire gli obiettivi prefissati.
Vediamo come funziona il bilancio di competenze per le aziende. Per iniziare, deve essere necessariamente presente un esperto del settore, che possa utilizzare gli strumenti del bilancio di competenze per sondare non solo le qualità dei dipendenti analizzati, ma anche la loro motivazione ed eventualmente quelle potenzialità ancora nascoste. Da questo punto di vista, viene di frequente ingaggiato dalle imprese un consulente esterno.
Il bilancio di competenze può avvenire in diversi passaggi. In genere, quello impiegato in azienda vede una serie di test della durata di circa 10 o 20 ore per dipendente, con sessioni di circa 90 minuti, all’interno dei quali vengono somministrate diverse tipologie di questionari valutativi o auto valutativi, integrati da interviste mirate effettuate dal consulente. In questo periodo di tempo, vengono valutate diverse qualità umane e professionali del personale, ed il risultato serve per identificare le figure più adatte ad un ruolo vacante in azienda o ad un progetto specifico.
Tornando ad un discorso generico, il bilancio di competenze porta diversi vantaggi a tutti gli attori chiamati in causa. Per iniziare, questo strumento aiuta i disoccupati a trovare un settore lavorativo adatto al proprio livello di preparazione, inoltre, può aiutare anche i lavoratori che hanno l’intenzione o la necessità di riqualificarsi sul mercato. Per quanto concerne i vantaggi per le aziende, va specificato che il bilancio di competenze consente a queste di sfruttare in modo completo il potenziale dei propri dipendenti, cercando di integrare al meglio il proprio capitale umano nei meccanismi aziendali.
In azienda il bilancio di competenze consente dunque di valorizzare i dipendenti più meritevoli attraverso un sistema di valutazione oggettivo e meritocratico, uno strumento che può anche invogliare il personale a dare il massimo per l’azienda, soprattutto perché questo viene premiato dal riconoscimento delle proprie capacità professionali. Il bilancio di competenze, tra le altre cose, consente ad un dipendente partito dalla base di raggiungere i piani alti dell’azienda, facendo dunque carriera e realizzandosi sia da un punto di vista lavorativo che da un punto di vista umano.